La Federazione Nuova Destra, interviene riguardo lo stato generale di degrado e d’abbandono in cui versa la città di Messina.
Spesso ci siamo soffermati sulle problematiche ataviche del comune di Messina e delle sue partecipate, sulla mancanza di programmazione e di una linea di condotta condivisa tra politica e società mirante alla loro definitiva risoluzione. A tale scopo abbiamo più volte sostenuto che bisogna intanto invertire la rotta, trasformando la gestione politica ed assistenziale delle partecipate ad una più efficiente e consona di tipo professionale, avvalendosi delle tante eccellenze presenti nel territorio.
La mancanza di risultati è principalmente individuabile in alcune scelte politiche, tra queste quelle sulle nomine dei dirigenti, fatte spesso per accontentare l’elettorato e non per rendere un servizio di qualità. Molti nominati posseggono esperienze fatiscenti, i loro studi e le loro professioni non corrispondono alle migliori eccellenze locali. Questo avviene soprattutto quando i nomi fuoriescono da segreterie di partito.
Seconda più importante considerazione è l’incapacità dei nostri rappresentanti politici, regionali e nazionali, difronte a scenari come quelle della raccolta dei rifiuti e dell’erogazione idrica, di trovare soluzioni migliorative e risolutive dei problemi. Uomini che però non si sottraggono a segnalare o raccomandare i propri amici affinché vengano utilizzati per tamponare le continue emergenze.
Messina avrebbe bisogno di essere amata, curata e rispettata, dai politici e soprattutto difesa dai cittadini, spesso assenti nei momenti in cui bisognerebbe far valere i propri diritti.
Una rete idrica vecchia di 40 anni ed una Azienda di raccolta dei rifiuti fatiscente, priva di uomini e mezzi adeguati, hanno messo in ginocchio una città, incredula ed inerte, lontana dal pensare che questi governanti di oggi, dal sapore rivoluzionario, innovativo e trasformista, si sarebbero palesemente rilevati i peggiori di ogni tempo, dediti soltanto alla quadra di un bilancio inesistente e compromesso dalle disattenzioni e cattive gestioni del passato.
In questo quadro drammatico e inefficiente, si aggiungono le perdite di importanti pezzi storici della città per danno di chi continua ad astenersi, anche se con preciso mandato politico ed amministrativo, di difendere il territorio e quelle poche volte che lo hanno fatto è stato per uno specifico e personale tornaconto, come è ultimamente avvenuto per il Piemonte e il Polo Culturale del Margherita.
Le motivazioni, nemmeno a dirlo, sono sempre legate a fare pareggiare i conti e non ad offrire adeguati servizi ai cittadini.
Tutto è quindi a perdere, senza nessuna difesa politica e con la certezza di rimanere per lungo tempo l’ultima città d’Italia, per vivibilità e per produttività.
Quale rimedio? Soltanto uno scatto d’orgoglio, di riconquista della dignità e di seria protesta verso le istituzioni, un cambiamento repentino di mentalità e di uomini, non più scelti per tutelare la raccolta in campagna elettorale, ma in base al merito, per risolvere tutti gli atavici problemi messinesi e riportare Messina in alto, com’è giusto che sia, per bellezze paesaggistiche, clima ed eccellenze varie.
Intanto chiediamo che sia portata l’acqua nelle abitazioni, che sia fronteggiata l’emergenza con competenza, immediatezza e risolutezza, badando alle necessità primarie dei cittadini anche a discapito dei conti è delle conseguenze del dissesto. I beni comuni bisogna difenderli con coraggio e competenza, senza limiti e con autorevolezza.
Ci uniamo e condividiamo le battaglie sulla TARI e quelle che arriveranno per il mancato ripristino delle condotte idriche, ma sappiamo che il vero cambiamento sta nel pretendere i diritti e denunziare le ingiustizie, oltre a fare i propri doveri di cittadini.
Franco Tiano – Portavoce Federazione Nuova Destra