Un cittadino su due ammette di essere già in sovrappeso. La vita sedentaria e i periodi di quarantena ma anche gli stati d’ansia e di incertezza alimentano anche il pericolo di sovrappeso. A segnalarlo sono gli esperti. Secondo uno studio dell’associazione di psicologi ‘Donne e qualità della vita’ un cittadino su due si sente già in sovrappeso. Un campione di 250 intervistati telefonicamente che non esce da casa dal almeno una settimana segnala un aumento di peso consistente. Il 24% di un kilo. Il 17% di due chili e un buon 15% di tre o più chili. Il fenomeno coinvolge leggermente più le donne con il 54% rispetto agli uomini fermi al 46%. E ovviamente non esclude i più piccoli. Ma non si mangia per effetto della fame. Il 22% ammette di aver esagerato per effetto dell’ansia. Il 17% motiva col fatto ‘di non aver nient’altro da fare”. Per 10 intervistati su cento ‘è un modo per passare il tempo’. Il 13% dice di essere spinto a mangiare dai ‘social network’. Un 22% del campione dice di essere ‘spinto dalla vita famigliare’. Non pochi, il 17%, sostengono di essere stati indotti in tentazione dai programmi televisivi. Un non trascurabile 5% mangia perché sfrutta il tempo per imparare a cucinare, soprattutto gli uomini. Per la dott.ssa Serenella Salomoni presidente dell’associazione “questi eccessi sono comprensibili ma possono essere nocivi. In queste fasi è molto importante darsi delle regole e seguirle. Non è il momento né dell’eccesso né delle trasgressioni”. “Questo è il momento della responsabilità” – aggiunge la prof.ssa Gabriella Fabbrocini, direttore di Dermatologia e Venereologia presso l’Università degli Studi ‘Federico II’ di Napoli, – “ed è anche il momento della fiducia nelle istituzioni, nella classe degli scienziati e nella classe medica che va rispettata ed aiutata. Fare incetta di prodotti alimentare fa solo aumentare il rischio di contagio se si è potenzialmente infetti. Molto più utile e responsabile andare dilazionando nella giornata con un turno familiare o condominiale. Tutto ciò può essere invece un segnale di responsabilità verso il prossimo e se stessi. Fare palestra in casa con semplici esercizi aiuta ad ingannare il tempo e fa bene, bere acqua, mangiare in maniera equilibrata può evitare di mettere peso e ci induce invece ad adottare comportamenti corretti che ci aiutano a stare in forma. La corsa a vitamine, supplementi, probiotici non ha niente di scientifico e validato e anzi, negli anziani in dosi eccessive, può interferire con la clearance renale e fare in alcuni casi addirittura dei danni. Un supplemento multivitaminico può fare bene ma rispettando dosaggi consigliati e per un periodo limitato. I probiotici, se si soffre di disreattività intestinale, ma altrimenti non c’è razionale se proprio non si riesce a stare in casa e non è obbligatorio uscire per motivi di lavoro allora si dia la disponibilità a fare i volontari, in un’emergenza simile c’è tanto bisogno. Non si prenda questa emergenza come una vacanza ma per riscoprire il senso di comunità e di identità culturale. Cerchiamo di uscirne migliori e non ancora piu riversi su se stessi. Con i miei stiamo approfondendo argomenti scientifici, dando prestazioni urgenti per essere utili comunque al paese.” conclude la prof.ssa Fabbrocini.