foto22Messina – La richiesta della revoca in autotutela della delibera relativa al trasferimento della risonanza magnetica dall’ex ospedale Margherita a quello di Barcellona o, in alternativa, un ricorso amministrativo per l’annullamento dell’atto. E’ questa la posizione dell’Amministrazione comunale illustrata stamani dal sindaco, Renato Accorinti, e dall’assessore alla sanità, Nino Mantineo, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Zanca. “Non si capiscono le ragioni – ha spiegato il sindaco Accorinti – del provvedimento di trasferimento della risonanza magnetica all’ospedale di Barcellona, considerato che si indebolisce una struttura, il PTA, costata 4 milioni di euro. Tra l’altro in una conferenza dei servizi tenutasi a Palermo, alla quale l’Amministrazione comunale era presente, erano state date ampie rassicurazioni che ogni scelta sanitaria per l’utilizzo del padiglione B dell’ex ospedale Margherita sarebbe stata condivisa con noi ed in ogni caso non ci sarebbero stati provvedimenti lesivi della tutela della salute dei cittadini messinesi. Chiediamo la revoca in autotutela della delibera di trasferimento della risonanza, il cui spostamento costerebbe 118mila euro; caso contrario siamo pronti a presentare un ricorso amministrativo. Non è assolutamente una battaglia tra noi e l’Amministrazione comunale di Barcellona, alla quale siamo legati”.

L’assessore Mantineo ha sottolineato che “la figura di commissario straordinario dell’Asp di Messina, designata dal presidente della Regione, in attesa delle nomine dei direttori generali delle 17 aziende ospedaliere siciliane, avrebbe il compito di gestire l’ordinaria amministrazione. L’operazione RMN – Margherita – PTA e le delibere conseguenti, indipendente dalla bontà delle scelte adottate, è <ordinaria amministrazione>? Ed i conseguenti costi straordinari, sono ascrivibili all’ordinaria amministrazione? La RMN, collocata all’ex ospedale Margherita, dotata di elevata sensibilità diagnostica, avrebbe potuto, a regime, migliorare e soddisfare le richieste in ambito di diagnostica oncologica (RMN con mezzo di contrasto) gestite da un radiologo competente alla presenza, obbligatoria, di un medico anestesista; indagini, queste ultime per le quali, ancora oggi, sono presenti liste di attesa, in città e sul territorio, assolutamente improponibili. Non risulta al presidio ospedaliero di Barcellona, nell’attuale organico, – prosegue l’assessore Mantineo – la presenza di una unità operativa di radiologia con professionisti dotati di specifico know-how nell’ambito della gestione delle potenzialità diagnostiche di questo tipo di RMN (al presidio di Milazzo, a soli 6 km di distanza, è presente analoga macchina, con caratteristiche sovrapponibili). Perché nonostante la formale assicurazione dell’assessore Borsellino, che qualsiasi scelta “tecnica” sull’argomento RMN, trasferimento o meno, sarebbe stata concordata con l’Amministrazione comunale, il dott. Magistri ha operato in solitudine, senza, fra l’altro, supportare adeguatamente la delibera con motivazioni in premessa e formali atti provenienti dall’assessorato regionale? La città di Messina riveste anche un ruolo di supporto alle carenze della vicina Calabria soprattutto nell’ambito della diagnostica di alta tecnologia, tipo RMN. Elevate percentuali di attrazione segnalano questo fenomeno. Messina – Reggio rappresentano un’unica città metropolitana anche da questo punto di vista. Il trasferimento a Barcellona depotenzia questa preziosa opportunità svolta dalla nostra città. E’ in corso di convocazione – ha concluso Mantineo – un incontro con la deputazione regionale messinese e, a seguire, organizzeremo sul tema una conferenza dei servizi a Messina, con la presenza dell’Amministrazione regionale”.

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