Foto all’interno – Hanno risposto bene le Associazioni di Volontariato impegnate, nel fine settimana appena trascorso, per l’evento “Terremoto: io non rischio”, ma hanno risposto bene anche i siciliani, complice il bel tempo, che numerosi si sono avvicinati per ricevere informazioni.
In tutto, sulle 28 location dell’Isola, si sono alternati centinaia di volontari che hanno distribuito numerose schede informative e avvicinato migliaia di persone di ogni età ed estrazione sociale. Tanti anche i cittadini che hanno voluto testimoniare la loro partecipazione imprimendo l’impronta della loro mano sui totem dedicati.
Un intero week-end in piazza ma ne è valsa la pena. I volontari hanno “distribuito”, insieme alle brochure e alle schede, anche la cultura della prevenzione sismica. Hanno distribuito informazioni, dettagli, curiosità, sorrisi e consigli alle migliaia di siciliani che si sono avvicinati alle postazioni presenti sulle tante piazze delle nove province dell’Isola.
Ma soprattutto hanno distribuito “sapere”. Quel sapere condiviso che costituisce il sottile filo di collegamento tra istituzioni, volontari e uomini qualunque, che serve a fare rete e che serve a difendersi dai tanti rischi cui quotidianamente e inconsapevolmente siamo esposti.
Il Dirigente Generale della Protezione Civile regionale, Calogero Foti, ha dichiarato: “Attraverso i volontari, che posseggono una notevole professionalità, non solo in fase di emergenza ma anche e soprattutto nella importante fase di prevenzione, la Protezione Civile raggiunge i comuni cittadini, integrandoli nel complesso sistema della sicurezza e questa manifestazione è un importante strumento di collaborazione e comunicazione”.
Nella giornata di sabato, la visita a Palermo del Capo della Protezione Civile Nazionale, Franco Gabrielli, ha dato risalto all’evento: “La Sicilia è una delle regioni maggiormente esposta ai rischi”, ha dichiarato Gabrielli, “ed ha dimostrato grande sensibilità nell’accogliere questo importante appuntamento cioè la terza edizione di “Terremoto: io non rischio”. Ciò non può che essere di buon auspicio per mettere le basi e lavorare alla soluzione dei problemi legati alla sicurezza del territorio. (b.m.)