E, dopo l’emergenza idrica, ormai, si spera, conclusa, non si può non spendere due parole sull’ Emergenza “rifiuti”! Non mi riferisco a cassonetti stracolmi con contorno di suppellettili di vario stile, bensì alle “tracce” che si sono lasciati dietro coloro che, “affamati” d’acqua, hanno assaltato le fontane cittadine, in particolare alla fontana sita in Contrada Scoppo, dalla quale sgorga acqua sorgiva da tempo immemorabile, per potersi rifornire.
Tracce, certamente, non invisibili: bottiglie, anche di “Amaro” (!), bidoni, buste di plastica e, persino, posate!
Ci si é ribellati per i rubinetti “muti”, vomitando accuse a destra ed a sinistra: sull’attuale giunta comunale fino, a ritroso nel tempo, a giunte di “mussoliniana” memoria. Si é assistito a scene degne del periodo bellico, con file interminabili alle autobotti per pochi litri di acqua non potabile. Siamo finiti sulle reti nazionali per attirare l’attenzione su problema che ci affligge da, almeno, otto lustri, ma abbiamo dimenticato la decenza ed il rispetto.
Non si può buttar fango su chi ci governa perchè ci governa male (?!), se noi cittadini, per primi, non diamo l’esempio di ciò che realmente vogliamo.
A pochi metri dalla suddetta fontana dello Scoppo “esiste” un comodo cassonetto!
C’è da chiedersi il perchè i “furiosi” cittadini assetati non abbiano pensato di utilizzarlo per i loro rifiuti, e si che per giungere alla, tanto bramata, fornitura di acqua potabile hanno utilizzato i propri mezzi di trasporto, la scusa della stanchezza fisica, dunque, non sta in piedi. Forse é stato il troppo stress accumulato, aspettando il proprio turno, a far loro dimenticare la buona educazione, oppure la pigrizia! Ma, considerando,che non é la prima volta che una scena così “scenografica”, chiedo venia per il gioco di parole, funge da cornice e sfondo alla nostra città la chiamerei “mancanza di civiltà”. (R.G.)