Evidente conflitto di interessi. Esposto all’Antitrast anche per il caso del doppio ruolo privato e pubblico di Enrico Bondi. Il Codacons, a seguito degli ultimi sviluppi registrati nella scena politica italiana, ha inviato oggi una formale diffida al Presidente del Consiglio Mario Monti, e alle più alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica e Presidenti di Camera e Senato) denunciando una grave situazione di conflitto di interessi verificatasi nel nostro paese a seguito della decisione di Monti di candidarsi alle prossime elezioni.
“Per natura dell’attività e della funzione di un Presidente del Consiglio c.d. Tecnico – qualunque esso sia – costui deve essere terzo ed imparziale rispetto a quelle forze politiche che lo hanno scelto come “traghettatore” super partes per varare misure straordinarie, come fosse un vero e proprio Commissario ad acta – spiega l’associazione nella diffida – Il Presidente ad interim del Consiglio ben può considerarsi “pubblico impiegato al servizio esclusivo della Nazione” (art. 98 Costituzione) senza, pertanto, che lo stesso possa “cavalcare l’onda” della (ancora non cessata) carica di Capo del Governo per farsi promotore e/o proporsi come Leader di uno (piuttosto che di altro) movimento politico essendo fatto divieto al pubblico impiegato di prestare servizio nell’interesse personale o di altri soggetti che non rappresentino l’intera collettività”.
“Deriva pertanto – scrive il Codacons nella diffida – incompatibilità radicale ed assoluta del Presidente ad interim prof. Mario Monti tra l’incarico (ancora) ricoperto dallo stesso rispetto all’attività tendenzialmente finalizzata a concorrere a futuro candidato Premier, rappresentando la predetta condotta una violazione, oltre che del citato art. 98 Costituzione e dei generali principi e criteri di cui alle disposizioni vigenti in materia di risoluzione dei conflitti di interessi e disciplinante i casi di incompatibilità dei titolari di cariche di Governo, anche dello specifico divieto di candidarsi con alcun partito o coalizione politica per via della sua nomina di Senatore a vita (profilandosi infatti in aggiunta anche tale eventualità)”.
Per cui o il Presidente ad interim ritirerà ufficialmente la propria candidatura a futuro Premier, garantendo così il rispetto del proprio ruolo e funzione istituzionale nell’interesse esclusivo di tutta la nazione – come ha correttamente fatto il Ministro dell’Interno – oppure, in attesa della nomina di un nuovo Governo, il prof. Monti è obbligato da un punto di vista giuridico ad astenersi dal fare propaganda elettorale per il privato ente partito di Monti.
La situazione di evidente conflitto di interessi che si è venuta a determinare non solo lede l’immagine del nostro paese ma impedisce anche di poter svolgere l’incarico di Presidente del Consiglio con le imprescindibili garanzie di terzietà ed imparzialità rispetto alle forze politiche – afferma il Codacons – E’ necessario quindi un intervento Istituzionale che possa porre rimedio e ricondurre alla piena legalità l’operato del prof. Monti fino alla cessazione definitiva dall’incarico ricoperto.
Analogo problema riguarda anche il Commissario per la sanità del Lazio Enrico Bondi, che con una mano apre e chiude ospedali nel Lazio ed enti inutili nel paese, e con l’altra chiede sostegno alla lista privata di Monti e potrebbe addirittura cercare candidati anche tra i dirigenti di quegli ospedali non colpiti da tagli o chiusure.
Per tale motivo l’associazione, per il bene del paese e a garanzia della legalità, ha diffidato il Prof. Mario Monti ad astenersi dall‘effettuare campagna elettorale fin quando Presidente di Governo c.d. tecnico ad interim.
Una segnalazione al riguardo è stata anche inviata all’Antitrust allo scopo di valutare la sussistenza del conflitto d’interessi.