Tanti paradossi nel centrosinistra. Successi nettissimi a Catanzaro e Reggio, ballottaggi a vantaggio del centrodestra a Cosenza, Crotone e alla Provincia di Reggio. Centrosinistra in difficoltà, candidati giovani e popolari prendono molti più voti delle listeElezioni Amministrative, l’analisi sulla Calabria – Vince l’alleanza di ferro Pdl-Udc e l’azione di rinnovamento della Giunta Regionale. Tanti paradossi nel centrosinistra Successi nettissimi a Catanzaro e Reggio, ballottaggi a vantaggio del centrodestra a Cosenza, Crotone e alla Provincia di Reggio. Centrosinistra in difficoltà, candidati giovani e popolari prendono molti più voti delle liste In Calabria vince ancora il centrodestra, nonostante tutto. Nonostante la débâcle-shock di Milano che tiene banco su tutto e su tutti, nonostante le scelte impopolari del primo anno di governo della nuova Amministrazione Regionale guidata da Giuseppe Scopelliti. Il centrodestra vince nettamente e rischia di far man bassa di tutti i principali enti Regionali in cui si votava con il ballottaggio che ci sarà tra 13 giorni. Solo al comune di Reggio governava già il centrodestra da anni. Ma alla Provincia reggina e nei comuni di Catanzaro, Crotone e Cosenza c’erano amministrazioni di centrosinistra, in alcuni casi insediate storicamente da molto tempo, figlie di una tradizione popolar-socialista radicata nei territori della Calabria settentrionale da lunghi deceni, soprattutto a Crotone e Cosenza. Reggio (Arena al 56%, le sue liste al 66%) e Catanzaro (Traversa al 62%, le sue liste al 78,6%) 0sono dei veri e propri trionfi, mentre a Cosenza, Crotone e alla Provincia di Reggio sarà ballottaggio fino all’ultimo voto. Tiene l’alleanza di ferro tra Pdl e Udc, che ad oggi sullo scenario politico nazionale resiste solo in Calabria. E se i candidati dell’Udc Occhiuto a Cosenza e Dorina Bianchi a Crotone andranno al ballottaggio (ma hanno già ottenuto ottimi risultati al primo turno, sostenuti da tutto il centrodestra compatto), mentre quelli del Pdl (Traversa a Catanzaro e Arena a Reggio) hanno vinto al 1° turno, è solo un caso. Anche perchè al ballottaggio per la Provincia di Reggio ci va anche Raffa, che è del Pdl. Nel voto di questa tornata elettorale c’è senza ombra di dubbio anche il consenso dei cittadini alle politiche della Giunta Regionale, che in un anno di Amministrazione ha fatto scelte forti, difficili e coraggiose, non certo popolari, con l’obiettivo di lavorare sul lungo termine affinchè i risultati possano essere concreti miglioramenti delle condizioni di vita dei calabresi. Il centrosinistra, invece, è in crisi d’identità. In una Regione dove fino a un anno fa governava praticamente tutto, tranne il Comune di Reggio, adesso rischia di ritrovarsi a non governare più nulla. Anche nei comuni medio/piccoli il “vento” di centrodestra è evidente. I motivi di questo crollo sono legati alle vicissitudini di un Pd che ha dovuto subire commissariamenti da Roma, che è diviso da lotte intestine e non ha individuato candidati validi da presentare in nessuna città. A Reggio il partito è fermo al 9,1%, a Cosenza è al 7,9%, a Catanzaro addirittura al 6,0%. Tiene solo a Crotone con il 16,6%. Deludente anche il risultato nella Provincia di Reggio: 13,1%. Il principale partito di un polo politico non può limitarsi a così poco. E i candidati a Sindaco hanno preso molto più delle liste, segno inequivocabile di un netto voto disgiunto. A Catanzaro, il giovane Scalzo ha avuto il 32,5% delle preferenze ma le liste che lo supportavano (Pd, Idv, Sel, PdCI, Prc e due civiche) si sono fermate al 16,7% complessivo, a Reggio Massimo Canale ha raggiunto il 28,7% contro il 19,2% di Pd, Prc e delle altre 2 liste civiche a suo supporto. A Cosenza, il Pd è fuori anche dal ballottaggio: il Sindaco uscente Salvatore Perugini, appoggiato da Pd, Pri, Api e Psi, s’è fermato al 15,6% e vedrà scontrarsi al secondo turno Occhiuto del centrodestra e Enzo Paolini che al primo turno ha raggiunto il 26,9% con il supporto di Idv, Verdi, Sel e tante liste civiche. Un centrosinistra che – insomma – esce con le ossa rotte, per l’ennesima volta, da questa competizione elettorale e deve rifondarsi a partire dal suo partito principale, che senza scelte chiare, innanzitutto di principi e valori e poi anche di accordi di coalizione, deve illustrare il cammino a tutti gli alleati.
Tempostretto.it – Peppe Caridi