sindaco_fasciaNota di Eduardo Lamberti-Castronuovo , Sindaco di San Procopio (Rc): <<Ho già inviato un personale messaggio al Sindaco di Taurianova, per l’atto barbarico al quale è stato fatto segno.

Pubblicamente però non posso tacere sullo stato di grande timore, mancanza di serenità e oserei dire, terrore, in cui versano tutti i Sindaci di questo nostro territorio.

Egualmente, chi ha subito attentati, chi minacce e chi vive in attesa di riceverle. Infatti, il baluardo reale della legalità, il parafulmine sociale, è rappresentato solo e soltanto dal Sindaco.

Egli si ritrova tra due fuochi, se non di più, uno rappresentato dalla maledetta piaga, non solo della mafia in sè stessa, ma soprattutto della mentalità mafiosa, che lo vede, a torto, plenipotenziario  politico e sociale,mentre invece è un pover uomo che si alza la mattina col solo pensiero di fare del bene agli altri e, quando non si piega al famoso detto mafioso “se volete voi”, paga le conseguenze personalmente e con la sua famiglia.

Il secondo fuoco, meno cruento, ma non per questo meno dannoso, è quello rappresentato da uno Stato eccessivamente fiscale, quasi sempre sospettoso e mai, salvo rare eccezioni, supportato da un sentimento di fiducia nel Sindaco.

A questo si aggiunge l’assoluta inutilità di una politica che, sotto le mentite spoglie della democrazia, nasconde un totalitarismo di convenienza, basato sullo scambio di favori, che si fonda sul voto consenziente a tutti i costi.

Neppure la matematica si piega più al ragionamento!

Essa è divenuta davvero un’opinione, se è vero com’è vero che in una recente Assemblea Metropolitana, si è votata una relazione al bilancio, dove alla verità dei numeri si è opposta una incredibile chiusura alla ragione ed un’apertura al consenso incondizionato.

In estrema sintesi, due più due ha fatto cinque, ed è stato approvato!

Salvo poi a dover correggere la “ strana fiducia” nel Consiglio Metropolitano per le insistenze razionali del solito bastian contrario.

In questo contesto, i Sindaci, che nell’assemblea si sentono forti di una protezione che non protegge, si ritrovano soli nelle loro battaglie quotidiane.

È così che va letto l’ennesimo attentato alla vera democrazia, rappresentato dalle amministrazioni comunali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A nulla se non all’etica umana, giova la solidarietà.

Non serve ad altro, più o meno come le condoglianze ai funerali.

Forma senza contenuto. Fretta di stringere la mano e andar via il più presto possibile.

Solo un ritorno alla democrazia vera, cioè al confronto e non al consenso dovuto all’appartenenza, potrà rimettere le cose al posto.

Solo uno Stato più vicino, realmente, agli amministratori locali, potrà fare aumentare la reciproca fiducia.

Non sfilate, non editti, non solidarietà di rito ma fatti concreti e soprattutto maggior rispetto dei ruoli anche per chi non la pensa allo stesso modo del potente di turno.

Il mio pensiero va al collega Scionti e soprattutto alla Sua famiglia, che avrà vissuto un momento drammatico, oggi alleviato dalla vicinanza di tanti, vera o falsa che sia, domani da affrontare in solitudine, perché la stretta di mano è finita!>>

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