Sabato 14 dicembre 2013 alle ore 17,30, nella Sala del Consiglio Comunale Piazzale Municipio n. 2 a Davoli (Cz), il giornalista e scrittore pugliese Pino Aprile presenterà il suo nuovo libro dal titolo “Il Sud Puzza”.
Ricordiamo che Pino Aprile ha lavorato per la Tv ed è autore di diversi saggi tra cui Elogio dell’imbecille, Elogio dell’errore e Il trionfo dell’apparenza.
I più noti sono “Terroni”, che è stato pubblicato nel 2010, e successivamente “Giù al Sud”, due lavori che gli sono valsi diversi premi.
Interverranno :
• Antonio Corasaniti, Sindaco di Davoli
• Vittorio Daniele, Assessore alla Cultura
• Mario Caligiuri, Assessore alla Cultura Regione Calabria
• Pino Aprile, Autore del libro
Il libro:
“Il Sud Puzza”, casa editrice Piemme, è la storia di un risveglio, anzi di molti risvegli. Di occhi che si sono aperti su realtà inaccettabili, di persone che hanno potuto guardarsi le une con le altre, che si sono riconosciute e hanno deciso di fondersi in comunità. È la storia di una decisione che ne ha portate con sé molte altre, e che si riassume in un grido di protesta: “non vogliamo sopportare più”. E sono molte le cose che non vogliono sopportare più, il ricatto “o salute o lavoro” che per decenni ha avvelenato Taranto nell’indifferenza generale, i veleni della “monnezza” proveniente da molte zone d’Italia e accumulata in Campania, veleni che si infiltrano nella terra, che uccidono il cibo e le persone, ma che arricchiscono la camorra e tutti quelli che fanno affari con la criminalità organizzata, il pizzo che bisogna pagare ai soliti noti per riuscire a lavorare. In un’indagine appassionata Pino Aprile ci apre una finestra su un Sud al di fuori dei luoghi comuni, su persone che agiscono, si spendono, rischiano, indifferenti al pericolo, al ricatto, alle minacce. Come Lella Ottaviano, commerciante, la prima che ha avuto il coraggio di denunciare i camorristi che esigevano il pizzo e che ha reso Ercolano una città libera, e don Maurizio Patriciello, diventato una guida per le associazioni che vogliono liberare la piana del Volturno dai veleni che l’hanno trasformata in un inferno, e Giuseppe Di Bello, tenente della Polizia provinciale in Lucania, la cui vita viene demolita per aver osato denunciare l’inquinamento di un lago, causato da infiltrazioni di petrolio. Le storie che ci racconta sono avvincenti come un romanzo, l’affermazione di un riscatto che diventa sempre più vicino.