Quattro anni fa,per la prima volta,mi sonoavvicinato alla politica perché ritenevo e ritengo che, per risolvere i problemi della collettività,siaindispensabile operareall’interno delle istituzioni. Queste devono garantire ai cittadini i servizi primari, per i quali vengono pagati tributi spesso onerosi.
Ebbene, come sindaco di Davoli, ho sempre cercato di risolvere i problemi di mia competenza con serietà e responsabilità. Ora, però, mi trovo davanti ad una situazione di gravissima emergenza che non posso affrontare da solo, in quanto di competenza di altre istituzioni.
È vergognoso che queste non si rendano conto dell’enorme disagio vissuto dalla popolazione e, soprattutto, del pericolo igienico sanitario, data la stagione estiva.
Per porre fine al degrado connesso al mancato smaltimento dei rifiuti, ho percorso tutte le strade possibili. Inoltre, ho scritto più volte agli Organi competenti dai quali, ahimè, non ho avuto alcuna risposta, sebbene sollecitati insistentemente.
Sono forse tutti in ferie? È troppo faticoso con questo caldo rispondere alle mie richieste?
Evidentemente sono ben altre le motivazioni e a me sconosciute.
Quindi, non so cosa rispondere ai turisti innamorati di Davoli che minacciano di non tornarvi più a causa del degrado ambientale di questi giorni. Non so cosa rispondere ai commercianti e agli operatori turistici danneggiati seriamente dalla condizione lamentata. Non so cosa replicare ai parrocchiani di San Roberto Bellarmino che per questo weekend hanno organizzato la “Festa dell’Incontro” affollata ogni anno da migliaia di visitatori.
Nel chiedere scusa a tutti per il disagio, rinnovo il mio impegno a ricorrere ad ogni possibile strategia che porti alla soluzione del problema.
Ringrazio sentitamente il Prefetto Dottor Raffaele Cannizzaro per la sensibilità e l’autorevole intervento grazie al quale si è potuto effettuare il conferimento odierno.
Oggi posso solamente osservare che i sindaci calabresi soffrono di “vent’anni di solitudine” nella lotta incessante contro il problema rifiuti che, da emergenza, si è trasformato in quotidianità.
Auspico che il tragico fallimento registrato durante la gestione del Commissario Straordinario, che in circa quindici anni non ha portato a termine nessun obiettivo previsto dalla legge, possa trovare una fine immediata e risolutiva.