In data 06 luglio 2015, intorno alle ore 21:00 circa, una donna contattava il numero di emergenza 112 e, concitatamente, riferiva al militare di essere a bordo della vettura del marito su una pubblica via del comune di Davoli, insieme ai suoi figli minori (dieci e quattordici anni), ma soprattutto contro la loro volontà. La stessa esternava il terrore che il marito, dal quale è separata di fatto, aveva mostrato le intenzioni di voler farla finita, dirigendosi non verso la propria abitazione ed aumentando sempre più la velocità di marcia.
La Centrale Operativa della Compagnia di Soverato, avendo udito anche dei rumori, verosimilmente urla, provenienti dall’abitacolo della vettura, intuendo la gravità della situazione, dopo aver individuato la posizione, inviava sul posto la pattuglia dei Carabinieri più vicina.
I militari, poco dopo, intercettavano l’autovettura, in sosta su una via del citato comune e, poco distante, nascosti all’interno di un cortile, notavano la presenza di una donna e due bambini. La donna, alla vista dei carabinieri, si dirigeva verso questi, chiedendo aiuto in quanto il marito aveva manifestato di porre in essere un omicidio in danno della moglie e dei figli ed il suo suicidio, mediante uno schianto in vettura. Infatti, la stessa riusciva, nel corso della marcia ad alta velocità e tra le urla dei minori, a tirare il freno a mano del mezzo, costringendo il marito ad arrestare la corsa e, solo a quel punto, dopo che il figlio quattordicenne veniva colpito al volto dal padre mentre tentava di sottrarre e togliere dal quadro le chiavi di accensione, avvistata la gazzella dell’Arma in arrivo, decidevano e riuscivano a darsi alla fuga, nascondendosi.
Successivamente, poiché il minore quattordicenne perdeva sangue dal naso, veniva richiesto l’intervento di personale del 118, che lo conduceva presso l’Ospedale di Soverato, dove veniva dimesso con referto per ”contusione naso frontale ed eritema con tumefazione polso sx” con prognosi di dieci giorni.
Nel frattempo, poco distante da lì, veniva fermato e bloccato P. Giuseppe, classe 1969, cittadino di Davoli, che veniva trattenuto presso gli uffici della Stazione Carabinieri di Davoli, con l’intento di portarlo alla calma, nel mentre veniva ascoltata la di lui moglie, per il completamento degli atti e la ricostruzione della vicenda.
P. Giuseppe veniva, infine, tratto in arresto e sottoposto agli arresti domiciliari in attesa della convalida, per lesioni cagionate al figlio, per aver privato della libertà di movimento le due minori e la moglie, ponendo in essere atti idonei (comprovati dalle sue stesse minacce e dalla condotta di guida che andava via via aumentando la velocità) diretti a commettere un delitto preannunciato, fortunatamente evitato dalla reazione della moglie e del figlio e dal repentino intervento dei Carabinieri della Compagnia di Soverato; inoltre, lo stesso dovrà rispondere del porto di arma bianca (un coltello) rinvenuto ad esito della perquisizione effettuata dai militari nella sua autovettura.
In data odierna, l’arresto veniva convalidato ed il Giudice disponeva, quale misura cautelare, l’obbligo di firma nonché il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime.