Da giovedì 5 a domenica 8 si svolgerà a Messina, Catania e Reggio Calabria, la IV edizione di SabirFest, cultura e cittadinanza mediterranea. L’edizione messinese è stata presentata nei giorni scorsi all’ateneo peloritano dagli assessori, alla Cultura, Federico Alagna, ed allo Sviluppo economico, Guido Signorino; da Ugo Magno e Katia Pastura del Comitato Promotore SabirFest; da Gigi Spedale, presidente di Rete Latitudini; Mario Bolognari, direttore del Dipartimento DiCAM; e Rita Anchese, delegata dell’ERSU. L’evento è organizzato dal Comitato Promotore, composto da Mesogea, COSPE onlus, Associazione Musicale Etnea, People on the Move, Sabir srl, con il sostegno dell’Università degli Studi di Messina, degli assessorati alla Cultura dei Comuni di Messina e Catania, Ersu, Amnesty International e Forum Austriaco di cultura, con il patrocinio delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria, e del Comune di Reggio. SabirFest si svolge sotto gli auspici del Centro per il Libro e in collaborazione con Latitudini Rete siciliana di drammaturgia contemporanea, Naxoslegge, Museo Regionale di Messina, Teatro Bastardo, Corso di Laurea in Linguistica e Traduzione dell’Università di Pisa, Babel Festival di Bellinzona, Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, Accademia delle Belle Arti di Catania, Officine Culturali, Leggerete, Comunità di S. Egidio, Trame di Quartiere, Università degli Studi di Reggio Calabria, Dipartimento di Giurisprudenza ed economia, Museo Diocesano di Reggo Calabria, Clan Off Teatro, con sponsor Caronte &Tourist Gruppo Franza. Il tema guida di questa edizione è (s)cortesie per gli ospiti, che sintetizza ironicamente l’invito di Sabirfest a riflettere, a partire dalle «(s)cortesi ipocrisie» che arrivano a tradursi in false accoglienze, ingiustizie e violenze, sul senso, il valore e la pratica di quell’ospitalità che accompagna la storia delle genti del Mediterraneo, ma che è sempre più compromessa dalle politiche neocoloniali, dal razzismo e dall’intolleranza. Nello spirito del sabir, lingua franca parlata nei porti e sulle imbarcazioni del Mediterraneo, pone al centro dell’attenzione questo mare non solo come immenso patrimonio di storia, tradizioni, diversità tra i popoli che lo abitano, ma soprattutto come spazio culturale e sociale unico nel suo genere e determinante per progettare e vivere nuove forme di cittadinanza contro vecchie e nuove ingiustizie, vecchie e nuove preclusioni.
I luoghi messinesi di SabirFest saranno Palazzo Mariani con la rassegna editoriale Sabirlibri, allestita grazie alla partecipazione di oltre 40 case editrici di tutta Italia e quest’anno anche dalla Corsica (casa editrice Albiana), per un confronto tra le due isole, che, oltre ai propri titoli e le novità, proporranno diverse presentazioni con gli autori, per la sezione “A libro aperto”; la Galleria Vittorio Emanuele, con uno spazio per i più piccoli, mentre il Monte di Pietà, Palazzo Mariani e altri spazi dell’ateneo peloritano, la chiesa di San Tommaso il Vecchio, il Circolo Thomas Sankara accoglieranno gli appuntamenti previsti nel programma di incontri, laboratori, performance teatrali, documentari e tavole rotonde.
L’anteprima della manifestazione sarà la realizzazione di un murales dell’artista siriana Diala Brisly, che lo realizzerà “Per abbattere i muri” con la collaborazione degli studenti del liceo artistico “Ernesto Basile” di Messina, da oggi sino a mercoledì 4, e con quelli delle scuole catanesi, da giovedì 5 a domenica 8. SabirFest 2017 è dedicato a Özlem Dalkiran e a padre Paolo Dall’Oglio. La Dalkiran, impegnata da anni per la difesa dei diritti umani in numerose organizzazioni internazionali, ha contribuito alla nascita di Amnesty International Turchia, di cui è stata presidentessa per due volte, ed è una dei fondatori di Citizens’ Assembly. Coordinatrice dell’Helsinki Citizens’ Assembly per il programma di aiuto ai rifugiati, e di recente, del Bianet, Independent Communication Network, lo scorso luglio è stata arrestata senza alcuna motivazione a Istanbul nel corso di una riunione sui diritti umani insieme agli altri partecipanti. Padre Dall’Oglio, gesuita, ha fondato in Siria la comunità religiosa al-Khalil ed è un riconosciuto artefice del dialogo tra cristianesimo e islam. Il suo attivismo per la non-violenza e la libertà nei mesi della rivoluzione del 2011, gli ha causato l’ostracismo del governo siriano e nel 2012 ha dovuto lasciare il paese. Il 29 luglio 2013 è stato sequestrato a Raqqa, e da allora non si hanno più sue notizie.