cub-messina-sindacatoTra cumuli di rifiuti a nord ed a sud, sia in zone servite con il porta a porta che in zone con ancora i cassonetti in strada; con rifiuti che da settimane fanno bella mostra di se sulla Panoramica dello Stretto; con un pessimo servizio di spazzamento nonostante i nuovi numerosi mezzi e centinaia di lavoratori in più, Messinaservizi Bene comune trova il tempo oggi di pubblicare un post nella pagina facebook ufficiale e pubblica della società per evidenziare i presunti miglioramenti nel sistema di raccolta rifiuti tra il 2014 ed il 2020.

Avrebbero fatto meglio i vertici della partecipata a scrivere dove sono finiti i 10 milioni di euro di premio di risultato promesso ai lavoratori e mai versato; avrebbero fatto meglio a pubblicare il bilancio consuntivo 2018 e 2019 di cui non c’è traccia sul sito della Camera di commercio per sapere come siano stati spesi i soldi della tari più salata della storia cittadina; avrebbero fatto meglio a dirci come mai non è stato raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata nonostante i proclami, l’acquisto di nuovi mezzi e cassonetti, l’aumento del personale a disposizione; non è inutile infatti ricordare a tal proposito che tale servizio precario invoglia molti messinesi dove la stessa è prevista, a non eseguirla, tanto da buttare tutto il prodotto in zone dove ancora la differenziata non è partita..

 Messinaservizi bene comune avrebbe dovuto pubblicare insomma ben altro invece che utilizzare una pagina fb di servizio pubblico per alimentare una polemica politica di parte nell’interesse dell’inquilino di palazzo Zanca e non della collettività.

 Anche questa è una forma subdola di privatizzazione della cosa pubblica che va denunziata e contrastata nell’interesse dei lavoratori, il cui lavoro viene strumentalizzato per fini politici, e della città che è stanca di questa gestione personalistica della cosa pubblica

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