Incontro di saggistica nella cornice della Sala Margherita, in cui si parlerà di Isaiah Berlin grazie al libro di Alessandro Della Casa, edito da Rubbettino Editore che sarà intervistato da Giovanni Lentini alle ore 18:00 di Lunedì 29 ottobre
Molti conoscono Isaiah Berlin per la sua lezione del 1958 in cui espresse con grande chiarezza la differenza tra libertà positiva e libertà negativa. La prima, nella tradizione hegeliana, è nitroglicerina. È l’anticamera del totalitarismo, è il perseguimento dell’autodeterminazione personale, anche grazie all’intervento di terzi.
In una società liberale si deve piuttosto perseguire una libertà negativa, e cioè la limitazione delle ingerenze di Stato, società, sindacati, nella nostra vita sociale, economica e culturale. Dunque Berlin viene generalmente ricordato come filosofo della libertà. Berlin fu anche un apprezzato diplomatico britannico, nonostante fosse nato nell’impero russo, e si adoperò con tutte le sue forze per la causa di Israele e per il sionismo.
L’autore ci ricorda il liberalismo nazionalista di Berlin e la sua specificità: la sua contrapposizione all’antinazionalismo hayekiano. E infine la sua opposizione alla trasformazione violenta del sionismo in lotta armata.