Riceviamo e pubblichiamo: <<Giovedì 30 Novembre alle ore 9.00 il giornalista Pino Aprile ha incontrato gli studenti del Ciliberto presentando il suo ultimo lavoro “Attenti al sud”, realizzato con Mimmo Gangemi, Raffaele Nigro e Maurizio de Giovanni.
A presentare la giornata, interamente gestita dagli studenti dell’Istituto, Mykola Khrustynskyi, frequentante la quinta classe dell’indirizzo aeronautico. Appassionate le parole con cui il giornalista ha presentato una terra, quella meridionale, che non è il Sud dei problemi sociali, generalmente ad economia agricola, più povero del resto della nazione. Esiste- sostiene Pino Aprile- nell’immaginario collettivo, una definizione di Sud che non ha nulla a che vedere con la latitudine. ‘’Meridionale’’ è, un termine che, nell’accezione comune, più che una locazione geografica concerne una razza, nel migliore dei casi un carattere, un modo di essere, un mondo di valori che nel loro insieme differenziano questa dalle altre comunità.
A rendere meridionali non è quindi la geografia, bensì le impostazioni identitarie e culturali che pongono una società al Sud del mondo, più a Sud del Sud, divenendo paradigma del Meridione.A seguire gli interventi degli studenti Gerardo Manfredi, Salvatore Oliverio e Alessia Froioche hanno presentato, attraverso un video,un territorio che la natura ha di per sé creato bellissimo (Crotone e provincia) e che la mano dell’uomo prova continuamente a distruggere. E’ stato un viaggio complesso, quello compiuto da questi studenti, alla scoperta o riscoperta che dir si voglia, della bellezza della natura e dell’indifferenza. La nostra.
Sono infatti tante le crepe di questa terra e, forse, sono proprio queste a renderla speciale. Se il sistema economico imperante ci vede svantaggiati, al sud alle tavolate in famiglia non si rinuncia; siamo calorosi, siamo quelli che mettono quasi sullo stesso piano amicizia e famiglia. Solo chi al Sud èvenuto almeno in visita può sapere realmente com’è. Perché quaggiù al sud si lascia il cuore e l’anima.
La Calabria qui presentata non è quella dei pregiudizi, è la Calabria della prospettiva della vita comune, delle porte aperte, è la Calabria con i suoi miti e i suoi problemi,è un luogo dell’anima, non il problema sociale del paese.
C’è bisogno di frequentarlo un popolo per conoscerlo; e per frequentarlo c’è bisogno di amarlo, tanto più se per farlo vanno affrontate difficoltà, ostacoli o blocchi da parte di quest’ultimo. Da segnalare la presenza durante l’incontro di Gennaro Innaro che ha accompagnato l’intervento degli studenti sulle note di “Brigante se more” e del suo inedito “Mente contorta”. Una performance che ha parlato al cuore e all’anima dei presenti. Ritmo, empatia, coinvolgimento emotivo sono state le caratteristiche di questo menestrello dei nostri tempi che ha fatto dell’ironia e della passione la nota distintiva della sua capacità interpretativa. Un Pino Aprile emozionato ha salutato questi studenti “con tutta l’ammirazione che meritano, perché hanno dimostrato di sapere e volere navigare anche controvento, pur di aggiungere l’obiettivo”.>>