Nell’album “Terra, speranze e sogni” sono stati affrontati i temi riguardanti i giovani. Il sindaco, il parroco, un sociologo e un produttore discografico si sono confrontati su tematiche sociali. Nell’ambito dei festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista, la piazza antistante la chiesa intitolata al Santo Precursore ha ospitato una piacevole serata di carattere socio culturale.
“A tu per tu” con il cantautore locale Francesco Graziano. La manifestazione, seguita da un attento e interessato pubblico, è stata caratterizzata dalla presentazione del primo album del cantante di Calopezzati: “Terra, speranze e sogni”. Un titolo impegnativo, quello che il musicista, nonché dottore in Scienze politiche, ha voluto dare al suo primo lavoro discografico. Un tema che ha consentito un ampio e interessante dibattito. Nel corso della discussione, il sociologo e giornalista Antonio Iapichino, che ha avuto il compito di introdurre e moderare i lavori, ha fatto notare che un tempo si emigrava con la valigia di cartone. Oggi lo si fa con il computer sotto il braccio. Sono cambiate le modalità, i mezzi con cui partire, ma, ahinoi, si continua a emigrare. Prima emigrava la manovalanza, oggi, invece, sono le intelligenze che abbandonano la propria terra per cercare lavoro altrove. Graziano, che a livello universitario ha approfondito studi di natura diversa, è sempre stato fortemente innamorato della musica, infatti, ha iniziato a studiarla sin dalla tenera età di dieci anni.
Il giovane artista ha sottolineato che i calabresi devono finirla con i piagnistei perché sono persone valide con grande spirito di abnegazione e tanta professionalità. Infatti, fuori regione occupano posti chiave.
Il parroco di “San Giovanni Battista”, don Giuseppe Ruffo, ha messo in risalto che <<la speranza non deve mai morire. Soprattutto per noi cristiani. La speranza>>, ha detto, è legata alla terza caratteristica che Francesco Graziano ci ha regalato nel suo cd: i sogni>>. A giudizio di don Giuseppe Ruffo Bisogna sognare, altrimenti non c’è futuro. <<Sognare per un bene comune. La passione e la costanza ci aiutano a realizzare i nostri sogni>>. Il sindaco di Crosia, Antonio Russo, ha esordito, facendo proprie le parole del Pontefice “Non fatevi rubare la speranza”. Poi, ha sottolineato il bisogno di un’azione sinergica fra le istituzioni e le agenzie educative presenti nel territorio comunale. <<La speranza e i sogni devono rappresentare un importante riferimento per ognuno di noi>>. L’auspicio del sindaco è che possa cambiare la realtà di Crosia. A tal proposito ha detto che si sta predisponendo il programma delle manifestazioni estive, nel corso del quale verrà dato spazio a tutti gli artisti locali, a coloro, cioè, che rappresentano le eccellenze del territorio. <<E’ necessario avviare una politica dei calabresi per i calabresi in modo da evitare ulteriori abbandoni di questa terra>>. Il produttore discografico, Roberto Cannizzaro, giunto appositamente da Tarsia, ha fatto notare che l’album di Francesco Graziano è un lavoro ben curato, sia per quanto attiene la musicabilità, la cantabilità e sia per l’esposizione dei testi. Inoltre, ha evidenziato che l’artista ha bisogno del supporto del pubblico. <<L’artista locale, poi, canta e racconta il territorio d’appartenenza>>. Da qui, l’invito ad ascoltare e meditare ciò che interpretano e scrivono gli artisti del luogo. <<Il musicista è una persona che regala il suo tempo e i suoi sentimenti. Ascoltatelo>>.