Nota diffusa dalla FGC provincia Cosenza: << Questa mattina gli studenti del territorio cosentino, di ritorno dalle vacanze, sono stati accolti nelle scuole da gelo e disagi vari, legati alle condizioni climatiche.
Abbiamo ricevuto segnalazioni dagli studenti di vari istituti, a Cosenza gli studenti dell’ITI “A. Monaco” hanno abbandonato i locali scolastici a causa della mancanza di acqua corrente e del malfunzionamento dei riscaldamenti, al Liceo Classico “B. Telesio” ,in alcune aree dell’istituto, le stesse cause hanno creato malcontento fra gli studenti, al Liceo Scientifico “E. Fermi” invece i servizi di riscaldamento, funzionanti ma insufficienti a riscaldare alcune aule, hanno creato non pochi grattacapi agli studenti che in alcuni casi hanno ritenuto opportuno proteggersi dal freddo mediante l’utilizzo di plaid. A S. Giovanni in Fiore (CS) molti studenti si sono assentati o sono tornati a casa perché le condizione nelle strutture erano insopportabili.
«Il gelo nelle scuole è solo una delle conseguenze dei tagli alla scuola pubblica» ha esordito Gilberto Fialà, militante del Fronte della Gioventù Comunista e rappresentante degli studenti del Liceo Scientifico “E. Fermi”, continuando «gli studenti italiani ogni giorno si scontrano con uscite di sicurezza inagibili, condizioni e servizi igienici pessimi ed edifici fatiscenti, il 60% delle strutture è stato costruito prima del 1974, anno dell’entrata in vigore della normativa antisismica e in Calabria il 94% delle scuole è privo del certificato di agibilità statica. I tagli sono espressione di una precisa volontà politica che influenza lo stanziamento dei finanziamenti, volontà confermata dai 100 miliardi di euro l’anno che vanno a pagare i soli interessi sul debito pubblico, dalle centinaia di milioni di euro destinati alle scuole private e dall’acquisto dei cacciabombardieri F-35 che si aggira intorno ai 15 miliardi di euro. I crolli delle scuole e le difficoltà degli studenti aumentano mentre le cifre stanziate dai vari Governi diminuiscono di anno in anno e sanno di politica-spot. Pertanto riteniamo necessario un piano pluriennale di investimenti nell’edilizia scolastica di almeno 10 miliardi di euro per mettere in sicurezza le strutture scolastiche.>>