Ha scritto Michela Murgia che ”One Billion Rising è una di quelle tipiche manifestazioni che fanno molto parlare di sé solo quando sono già successe”. Forse. Forse per strumentalizzarle politicamente, forse per vantarsi di quanto si è fatto, forse per farsi vedere migliori di altri/e. (http://www.michelamurgia.com/cultura/generi/785-cosa-cambia-con-un-ballo)
Ha scritto inoltre che “l’unica cosa che si può restituire a chi non c’era, sono i video realizzati, che per quanto piacevoli risultino da guardare, significano qualcosa solo per chi ci ha dato senso con il proprio corpo”.
E ha ragione…… perché volerci essere – senza ideologie politiche, senza segni di riconoscimento, di bandiere o di loghi, – in quanto persone che credono nella dignità umana e sono disposte a “manifestare” pacificamente contro ogni forma di violenza, in questo caso contro le donne…..è meraviglioso, emozionante. E le emozioni non possono essere spiegate…..condivise sì! Certo! Fortemente, intensamente! Ma spiegare, no! Non si può spiegare la “consistenza del silenzio” dei cinquanta forse cento tra donne e uomini davanti alle immagini mostrate durante il convegno o l’incanto e la poesia durante “Break the chain” cantato a cappella. Ci si doveva essere.
E ancora durante il ballo….l’emozione di sentirsi parte di “un miliardo di donne e uomini e bambini e anziani” che ovunque, poco prima o poco dopo, che protestano e dicono BASTA!
E tutto questo è stato reso possibile da una rete di associazioni, istituzioni, persone che credono nel cambiamento.
Durante il convegno è stato detto che “la catena è rigida, la rete è flessibile. Noi vogliamo spezzare le catene e creare una rete sociale di accoglienza”. Già perché se il 14 febbraio 2013 si chiudeva il 15° anniversario del V-Day della Esler, per il Comitato iniziava l’avventura, il sogno da realizzare. E in parte, quel sogno ha iniziato a delinearsi: proprio per la presenza di tanti professionisti e operatori sociali e delle tante Associazioni che sul territorio si spendono e investono risorse e professionalità, per la presenza delle Istituzioni, per la presenza delle Forze dell’ordine, per la presenza del Territorio.
Aderire al V-Day ha significato, per tutti quelli che hanno partecipato, impegnarsi IN PRIMA PERSONA (“col proprio corpo”) al cambiamento, ognuno con le proprie potenzialità e competenze, mettendosi a disposizione degli altri. Ognuno si è sentito parte di un tutto!
E allora GRAZIE: grazie a Mariella, Lucia, Cettina, Angelica, Cettina, Vanessa, Roberta, Emanuele, Pina, Rosy, Ylenia, Desireè, Chiara, Barbara, Simona, Simona, Sara, Alessandra, Roberta, Gabriella, Maria Rosa, Domenica, Emanuela, Martina, Marcello, Ilario, Adriana, Franco, Pina, Debora, Tiziana, Teresa, Giusy, Fabio, Armando, Davide, Giuseppe, Monica, Maria Rita, Adriana, Marzia, Tiziana, Marisa, Esmeralda, Veronica, Cettina, Esmeralda, Maria Rosaria, Mariella, Roberta, Tiziana, Graziana, Mimma, Marzia, Lucia, Angela, Maria, Graziella, Marika, Paola, Elena, Giulia, Giulia, Letizia, Marika, Titti, Nancy, Rebecca ……….e a tanti e tante altre che ci sono state, ci sono e ci saranno per costruire insieme il cambiamento!!!!