Le “fiamme gialle” del gruppo di Lamezia Terme hanno appena concluso una vasta operazione, finalizzata a contrastare in diverse aree del territorio nazionale, la contraffazione di prodotti di largo consumo. Nel contesto, i finanzieri hanno posto sotto sequestro 11.479 confezioni di colla “Superattak”, 4.303 flaconi di “Ace” detersivo per lavatrice e 1.367 sacchetti di “Dash” in polvere – tutti contraffatti – e denunciato penalmente sette persone fisiche, fra cittadini italiani e stranieri.
L’articolata attività ha avuto origine da un ordinario controllo, effettuato nel territorio lametino, nei confronti di un negozio di casalinghi, condotto da individui di nazionalità cinese. In particolare, l’attenzione dei militari era attirata, fra l’altro, da alcune confezioni del noto collante “superattak”, esposte sugli scaffali per la vendita: infatti, leggendo le istruzioni d’uso riportate sugli astucci, venivano rilevati alcuni errori grammaticali (mancanza di indispensabili accenti e storpiature di alcuni termini) del tutto sorprendenti, considerata la notorietà e la diffusione del prodotto.
Dopo aver immediatamente chiesto e ottenuto una perizia speditiva sui flaconcini di colla, la società che commercializza il prodotto confermava subito la contraffazione, notando anche che si trattava del primo caso a loro noto in italia di falsificazione dello specifico tipo di collante. Pertanto, il prodotto veniva sequestrato.
Gli approfondimenti investigativi compiuti sul posto, sentendo persone informate sui fatti ed esaminando la documentazione fiscale e contabile disponibile, hanno subito portato all’individuazione di una ditta, con sede legale in Cariati (CS), sospettata di essere il distributore del collante oggetto del sequestro. In quella sede, presso un deposito della medesima ditta (peraltro non dichiarato), dopo un breve appostamento, i finanzieri sorprendevano il titolare e un suo stretto collaboratore mentre movimentavano un ulteriore, ingente quantitativo di colla “superattak” contraffatta.
Non solo: nella perquisizione, venivano anche rinvenute una piastra per stampe serigrafiche, completa di tre spatole, recentemente utilizzate per imprimere abusivamente il noto marchio “Ace” su 72 scatole di cartone, rinvenute anch’esse all’interno dei locali aziendali, pronte per essere riempite di flaconi di detersivo per lavatrice falsificato.
Le perizie speditive, chieste ed ottenute nell’immediato, toglievano ogni dubbio che si trattasse, anche questa volta, di merce contraffatta, consentendo di sequestrare diverse migliaia di flaconi del detersivo liquido, assieme a un notevole numero di sacchetti di detersivo in polvere recante il marchio “dash”, anch’esso abilmente contraffatto, tutti già’ pronti per l’immissione sul mercato.
Ulteriori approfondimenti indagativi permettevano di appurare che un parente del titolare della ditta detentrice dei generi illeciti gestiva una tipografia, anch’essa sita nel comune di Cariati (CS). Senza soluzione di continuita’ del servizio, veniva percio’ ispezionata anche tale tipografia. I sospetti si rivelavano fondati nel momento in cui veniva trovata nella stamperia, e subito posta sotto sequestro, un’altra piastra serigrafica recante il logo “Ace detersivo” con relativo codice a barre, anch’essa utilizzata per la stampa abusiva delle confezioni del detersivo rinvenuto nel magazzino della ditta distributrice dei generi illeciti.
Le perquisizioni conseguenti consentivano l’acquisizione di numerose fatture e documenti vari, che testimoniavano la vendita di prodotti contraffatti similari nei confronti di molteplici attività commerciali dislocate su gran parte del territorio nazionale. Pertanto, su attivazione dei finanzieri di Lamezia Terme, la competente procura della repubblica presso il tribunale di Castrovillari emetteva un provvedimento di sequestro dei generi illeciti, ovunque si trovassero.
Venivano dunque eseguiti, da diversi Reparti della Guardia di Finanza, una serie di controlli presso svariati esercizi commerciali individuati, in particolare, nelle provincie di Cosenza, Roma, Latina, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Matera, Crotone, Taranto e Frosinone.
Le operazioni permettevano di porre sotto sequestro ulteriori centinaia di confezioni contraffatte di detersivi e di colla, distribuite dalla ditta di cariati.
Se immessi sul mercato, i predetti beni avrebbero fruttato un ricavo stimato in circa 100.000 euro.
E’ opportuno rammentare che la commercializzazione di oggetti con marchi contraffatti produce un notevole danno non solo ai produttori dei beni “originali” – che spesso profondono ingenti investimenti finanziari, finalizzati a migliorare i prodotti, ma anche ai consumatori finali dei beni.
Questi ultimi, infatti, non solo avranno acquistato a prezzo maggiorato un prodotto che, nella stragrande maggioranza dei casi, è qualitativamente scadente, ma avranno esposto a rischi anche la loro salute.
Infatti le sostanze di cui sono composti i prodotti contraffatti sono sconosciute e prive di ogni controllo preventivo e successivo alla produzione. Le stesse, quindi, sono potenzialmente anche molto pericolose per l’integrità fisica dei consumatori, specie quando gli oggetti contraffatti sono di quotidiano utilizzo, come accade per i prodotti sequestrati dai finanzieri.
In ragione di quanto sopra, per una maggiore tutela dei cittadini, in adempimento delle direttive emanate dalla magistratura, venivano informati tutti i reparti della Guardia di Finanza operanti sul territorio nazionale, al fine di ricercare e sequestrare ulteriori prodotti contraffatti, simili a quelli sequestrati nell’operazione in oggetto.