Messina – Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Previti, insieme ai consiglieri, ha incontrato stamani, nella Sala Consiliare, i giornalisti, nel corso di una conferenza stampa, per spiegare la posizione del civico consesso rispetto alla situazione economica e finanziaria del comune. Durante l’incontro Previti insieme ai capigruppo consiliari, ha presentato un documento unitario, che sarà inoltrato alla deputazione messinese nazionale e regionale, per attenzionare la drammaticità finanziaria del Comune. La vertenza Messina – è stato evidenziato – non è solo della città ma di tutti i comuni dell’Isola che condividono un malessere economico generale. “La situazione debitoria del Comune di Messina – si legge nel documento – ha ormai assunto livelli prossimi al default. E quando un’amministrazione fallisce, contrariamente al pensiero comune, non cade nel baratro solo l’Ente istituzione, ma l’intero tessuto sociale di una città. E la “Città” che vogliamo intendere non è quell’ente astratto, che sprofonda nelle pastoie di una procedura di dissesto economico-amministrativo. E’, invece, l’insieme di cittadini, giovani, anziani, soggetti produttivi e non, piccole e medie aziende, artigiani, commercianti, liberi professionisti e tanto altro, che da una certificazione di fallimento ne trarrebbero conseguenze ancor più socialmente depressive. C’è il forte rischio di imboccare la classica strada del non ritorno. Non è più tempo, quindi, di giocare al laboratorio del “piccolo politico”, interessato a conservare il proprio orticello. Servono responsabilità e l’impegno incondizionato da parte di uomini di buona volontà da qualunque parte sociale e politica provengano, purché scevri dal perseguire ipocrisie strumentali, che rischierebbero di far perdere all’opinione pubblica locale quella pur minima credibilità, che può ancora albergare nei cittadini messinesi rispetto agli attori della politica. E’ con questo spirito, e con la consapevolezza dell’inutilità dei secondi fini, che intendiamo proporre, in maniera unitaria, una serie di iniziative concrete tendenti a scongiurare il rischio, sempre più imminente, di fallimento di una intera comunità. Abbiamo chiesto con forza al Commissario straordinario, dott. Luigi Croce, nell’ambito delle procedure di legalità tra le quali correttamente si muove, di rappresentare alla Corte dei Conti una situazione asetticamente realistica, che non prescinda, però, dal rappresentare anche, in maniera vigorosa, tutte le avversità, che il nostro territorio e la nostra comunità hanno dovuto subire. Ci riferiamo in particolare alla necessità storica per la nostra città di razionalizzare i flussi di traffico (da e per il Continente) in un territorio da sempre vessato nel suo ruolo di città di transito, che ha portato all’esposizione debitoria per la realizzazione dello svincolo autostradale e non ancora sanata dallo Stato. Alla tremenda alluvione, che ha scosso gli animi di un’intera collettività, le cui ferite risultano lontane dall’essere solo parzialmente rimarginate sia in termini affettivi che in termini squisitamente economici.
Al forte ricorso, in tutte le varie fasi politiche cittadine, all’indebitamento su indebitamento per far fronte alle richieste “interne” ed “esterne”, socialmente sostenibili e non, ma che sono state (colpevolmente) perpetrate dalla maggioranza degli Enti locali, sia in Sicilia che nel resto d’Italia. Ed è proprio da quest’ultimo “mea culpa” da cui, come rappresentanti pro tempore, della classe politica, non intendiamo sottrarci, che vogliamo ripartire per sollecitare tutta le deputazione regionale e nazionale di Messina, nonché il neo presidente della Regione Crocetta, affinché si adoperino con immediatezza per tentare di ribaltare un declino in apparenza irrimediabile. Partendo dalle proposte concrete: 1) Immediato accreditamento nelle casse comunali dei diciotto milioni di euro dei legittimi trasferimenti statali; 2) richiesta e conseguente elargizione di un prestito a fondo perduto da parte dello Stato per far fronte alla grave crisi di liquidità in cui versa il nostro comune; 3) proposizione degli opportuni emendamenti, in sede di conversione in legge, al D.L. 174/2012. Questi devono garantire l’aumento del fondo di rotazione, nonché la rivisitazione dei presupposti oggettivi per accedervi; 4) inoltre azione di sensibilizzazione congiunta dei deputati nazionali e del presidente Crocetta nei confronti del Governo nazionale in ordine alle problematiche economico-finanziarie della nostra città.
E’ arrivato il tempo in cui nessuno può pensare di esimersi dall’assunzione della responsabilità connessa al ruolo ricoperto, in cui nessuno può credere di assistere inerte dai salotti romani o palermitani al fallimento della nostra comunità, e conseguentemente, ognuno, per la parte di competenza, dovrà attivarsi in un’unica direzione: garantire con il proprio impegno costante, determinato, convinto, appassionato, un futuro alla nostra città”.