Numerosi le problematiche affrontate nell’ambito del seminario formativo. Si è concluso venerdì scorso il Corso Nazionale di Formazione e Perfezionamento Musicale in Tecniche di Composizione, Arrangiamento e Direzione, Modulo Orchestrale – Basic Level (24 h), evento formativo organizzato dal Liceo Statale “Giuseppe Rechichi” di Polistena (RC) diretto dal prof. Giovanni Laruffa e che ha avuto luogo presso il Liceo Musicale di Cinquefrondi (RC) dal 3 al 5 luglio.
Durante le due sessioni di studio giornaliere previste (h 9/13 – 15/19) i circa 20 iscritti provenienti da Calabria e Puglia hanno affrontato diverse problematiche relative agli ambiti della Composizione, dell’Arrangiamento, dell’Orchestrazione e della Direzione.
Nello specifico per la Direzione sono stati realizzati esercizi di propedeutica gestuale con applicazioni pratiche sui tempi in 2, 3, 4, 5, 6 e 7, ed è stata affrontata la direzione di un brano per ensemble variabile (pf, 2 fl, cl, tr, vla, cb); l’Orchestrazione è stata affrontata cercando di sviscerare le problematiche proprie degli strumenti traspositori con esercitazioni che hanno riguardato il quartetto di sax, di clarinetti, l’orchestra d’archi e la piccola orchestra, mentre gli ambiti della Composizione e dell’Arrangiamento, partendo dalle problematiche dell’Ars Dicendi in merito all’individuazione di un percorso discorsivo logico-operativo, sono stati incentrati sulle cosiddette “sostituzioni”, ossia, sulla ricerca di percorsi armonici alternativi in modo da individuare degli itinerari che, pur lasciando intatta l’ossatura del brano, potessero consentirgli un respiro logico sintattico diverso.
La docenza è stata affidata al M° Ferruccio Messinese, musicista lametino attivo sia come direttore che compositore. Vincitore di numerosi premi nazionali ed internazionali ha collaborato con i Conservatori di Vibo e Reggio Calabria (in quest’ultimo nei corsi di Alta Formazione). Docente di Liceo Musicale, tiene regolarmente Corsi autorizzati dal MIUR ed è spesso nominato membro di giuria in rinomati Concorsi di Musica.
“Adesso, a corso concluso, – ha commentato il prof. Cannizzaro, direttore artistico e tutor del Corso – è giusto fare delle considerazioni all’apparenza distaccate dal discorso prettamente musicale! Come direttore artistico e tutor del corso ho avuto modo di osservare una miriade di effetti a catena! Intanto per la semplicità nell’approccio con i corsiti e per la perseveranza del Conduttore del corso, gli allievi non hanno esitato a chiedere continuamente di intervenire per chiarimenti e soprattutto per essere parte attiva del percorso. Infatti si sono tutti quanti alternati nell’esecuzione dei brani per ensemble composti dal M° Messinese, sia come strumentisti che come direttori del gruppo. Senza dubbio – ha sottolineato il direttore artistico – finalmente avranno compreso la complessità della direzione e le difficoltà che affronta chi dirige, di conseguenza quanto rispetto occorre avere nei riguardi del direttore. Fortunatamente è anche scattata un’altra molla inevitabile, l’empatico rispetto fra discepolo e maestro. Ed allora – ha continuato Cannizzaro – anche durante le pause caffè e pranzo, i corsisti hanno “perseguitato” il loro docente per i corridoi e per strada e sebbene sono arrivati stremati per il “tour de force” dei tre giorni, ci hanno chiesto di organizzare quanto prima il corso avanzato. È bene sottolineare gli apprezzamenti anche da parte dei partecipanti, allievi e docenti di altri licei musicali, per l’accoglienza, per il luogo dove hanno soggiornato e soprattutto per la struttura ben articolata, tranquilla e ben attrezzata dove si è svolto il corso, l’ex Comune di Cinquefrondi. Certo, un po’ dispiace che nessuno dei musicisti cinquefrondesi, abbia creduto nella validità poliedrica del corso, non abbia sfruttato la possibilità di un confronto con altri musicisti, e approfittato anche dell’abbattimento delle spese di spostamento o di soggiorno. Gli abbracci affettuosi e il desiderio di tenersi in contatto, l’armonia che si è creata in appena tre giorni – ha concluso Cannizzaro – ci rende ancora più soddisfatti e soprattutto più consapevoli dell’importanza di mettersi continuamente in gioco e che i limiti che pensiamo ci contengano, possono essere incommensurabili”.