Il “Comitato Giovani No Muos- Messina” scrive una lettera aperta alla giunta Accorinti e al consiglio comunale della città di Messina per un impegno nella battaglia contro il MUOS: <<Ieri come oggi la storia si ripete. La nostra terra ha un ruolo strategico, una preminenza geografica non da poco: la porta tra l’Africa e l’Europa, una grande isola al centro delle grandi culture mediterranee, non solo per via della sua posizione ma anche e soprattutto per via della sua storia.
Una storia che è fatta di sangue ma anche di speranza, di oppressione ma anche di resistenza.
La storia dei nostri padri e dei nostri antenati è una grande eredità da portare, certamente pesante, certamente degna, dalle lotte contadine alle lotte pacifiste di Comiso.
La nostra città di Messina oggi cerca di rialzare la testa in uno sforzo comune impegnativo ma da cui dipende la nostra dignità e il nostro futuro. Questo sforzo comune crediamo che oggi debba passare anche attraverso le battaglie che riguardano non solo la nostra città, non solo la nostra regione, ma anche qualcosa di più.
Vogliono fare di questa parte del mediterraneo uno strumento di guerra, dalle antenne e dalle stazioni MUOS costruite nella sughereta di Niscemi partono gli ordini per la guerra “a controllo remoto”: droni guidati come se si fosse in un videogioco e si sparasse a personaggi fatti di pixel e non di carne ed ossa, bambini che all’ultimo momento compaiono sullo schermo, villaggi rasi al suolo, target militari uccisi insieme a centinaia di civili.
La colonizzazione della Sicilia da parte degli Stati Uniti ha trovato da tre anni a questa parte una solida barriera.
La resistenza che i cittadini niscemesi e siciliani, i movimenti e le reti locali e nazionali sono riusciti a opporre ha trovato in un uomo, che oggi dona dignità allo Stato qual è il procuratore Verzera, un altro tassello fondamentale con cui costruire la barricata alle politiche di militarizzazione e servilismo economico nella nostra terra.
L’8 agosto marceremo ogni anno attorno alla base contro quest’opera di distruzione, portatrice di morte e malattie.
Ma non basta.
Oggi qualcuno si illude che la battaglia sia finita. Che sia bastata l’azione di un coraggioso uomo di magistratura a bloccare la Nato e il governo USA. Sappiamo bene però che il sequestro senza resistenza attiva non avrebbe lo stesso valore che ha oggi (e forse non sarebbe neanche stato eseguito), ma soprattutto che non c’è futuro a questo sequestro senza una prospettiva di lotta che combatta nel campo della giustizia della magistratura come uno tra gli altri possibili terreni in cui portare avanti le nostre istanze. Questa prospettiva ha oggi le gambe, gli occhi e il cuore di migliaia di cittadini e militanti che sentono che questo è solo l’inizio, che solo il completo smantellamento e cancellazione del progetto Muos in Sicilia potrà dare un traguardo (che in realtà è solo un’altra tappa) agli sforzi che stiamo compiendo e alle speranze che stiamo coltivando.
All’impegno che stiamo mettendo come singoli, collettivi, associazioni e movimenti è necessario che si aggiunga l’impegno delle istituzioni che ci rappresentano, degli uomini che governano le nostre città e che devono farsi interpreti di queste istanze dal basso.
Istanze che gridano verità, devono spiegarci perché le prime due stazioni MUOS sono state costruite in luoghi che avevano attorno migliaia di chilometri di deserto, perché dovremmo pagare con le malattie, i tumori, le leucemie che si stanno moltiplicando nel niscemese, perché dovremmo ricevere in cambio di qualche spicciolo radiazioni ad altissima frequenza che arrivano fino alle porte della nostra città. Perché abbiamo dovuto subire la desertificazione di un’intera area per fare spazio a quest’opera mostruosa. Perché i nostri figli dovranno portare i segni di questa costruzione sulla loro pelle, perché le madri già oggi combattono per il destino che ci attende. Perché i soldati americani stanno al chiuso nei loro Hammer e nei loro bunker sotto la base mentre i soldati italiani si trovano all’aperto sotto le antenne, di cui uno in particolare con l’esposizione di soli sei mesi si è ammalato di leucemia.
Chiediamo a voi allora di pretendere queste risposte, di aiutarci in questa battaglia, di farvi interpreti di queste parole che con la presente vi inviamo.
Sapendo le difficoltà di una eventuale calendarizzazione e voto in Consiglio Comunale vi chiediamo di aderire come singoli consiglieri e gruppi consiliari a questo appello. Chiediamo altresì alla giunta di votare una delibera con cui si prenda questo impegno, concreto e simbolico, di adesione alla manifestazione dell’8 agosto e alla lotta No Muos.>>