Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani reputa doveroso tributare quanto più spazio possibile e attenzione nelle scuole italiane alla Festa della nostra Repubblica, che si celebra il 2 giugno.

Tale storica data traghettò un Paese squassato dalle devastazioni belliche e dagli scontri civili verso
un futuro di progresso ed evoluzione civica. Per la prima volta i cittadini e le cittadine italiani poterono
esprimersi sul loro futuro e attraverso il loro voto cambiare in meglio il proprio destino e quello delle
generazioni future. Finalmente il voto apparteneva a tutti e a tutte e da quella storica votazione scaturì una
delle espressioni politiche più sofisticate e moderne: la nostra repubblica. Un cambiamento rivoluzionario
riguardò l’introduzione delle prime candidature politiche femminili, che furono complessivamente 226: 68
nelle liste del Partito Comunista; 29 in quelle della Democrazia Cristiana; 16 in quelle del Partito Socialista;
14 in quelle del Partito d’Azione; 8 in quelle dell’Unione Democratica Nazionale; 7 in quelle del Fronte per
l’Uomo Qualunque e 84 in altre liste.

Tra gli eletti (556 deputati) le donne furono 21: 9 comuniste (Adele Bei, Nadia Gallico Spano, Nilde Iotti,
Teresa Mattei, Angiola Minelli, Rita Montagnana, Teresa Noce, Elettra Pollastrini e Maria Maddalena
Rossi), 9 democristiane (Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter,
Maria Federici, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi Cingolani, Maria Nicotra e Vittoria Titomanlio), 2
socialiste (Bianca Bianchi e Lina Merlin) e 1 del Fronte dell’Uomo Qualunque (Ottavia Penna). 
Quest’ultima fu addirittura candidata alla Presidenza della Repubblica e ottenne tutti i voti del suo partito
politico (Fronte dell’Uomo Qualunque).

Tutte hanno contribuito a cambiare la società e i costumi di un Paese giovane e da costruire
(https://giovani.camera.it/public/documenti/Le21donnedellaCostituente.pdf) insieme ai loro colleghi; se le
donne oggi possono ambire a cariche istituzionali di altissimo profilo lo dobbiamo a tali rappresentanti che il
popolo italiano seppe selezionare e al coraggio di tante donne che non rinunciarono a esercitare l’appena
acquisito diritto di voto. Diritto che permise la loro svolta e quella dell’Italia.
Oggi il 2 giugno viene ricordato attraverso le riflessioni di un giovanissimo studente calabrese Nicholas
Corrado della classe 3 sez. C del Liceo scientifico Filolao di Crotone.

“Oggi, 2 Giugno, l'Italia celebra la Festa della Repubblica, una ricorrenza che ci invita a riflettere sul
valore e sull'importanza di vivere in una repubblica. Ma cosa significa realmente essere una repubblica e
perché questo modello di governo è fondamentale per la nostra società? Una repubblica è una forma di
governo in cui la sovranità risiede nel popolo, e i rappresentanti vengono eletti dai cittadini per
amministrare lo Stato secondo leggi eque e giuste.

Celebrare la Festa della Repubblica significa ricordare e rinnovare l’impegno verso questi valori
fondamentali. In un mondo sempre più complesso e interconnesso, la repubblica rimane un faro di
democrazia, equità e partecipazione, un modello che continua a ispirare e guidare le nostre scelte collettive.
Essere cittadini di una repubblica è una responsabilità e un privilegio, un invito a costruire insieme un
futuro migliore per tutti.”

“…Le generazioni non sono peggiori, sono sempre uguali, gli uomini non cambiano, sono sempre uguali. E i
giovani li ho sempre amati, non dimentichi che sono stata un’insegnante assai coscienziosa. Ho cercato di
essere materna con loro, buona con loro, il fatto è che la loro cattiveria non è diretta verso i vecchi ma
soprattutto verso se stessi: non comprendono, i pazzi, che la politica non è un mestiere, è una missione.”
(Angelina Livia Merlin)

Il CNDDU, partendo da quest’ultima riflessione, propone il progetto “#UnCambiamentoAlFemminile”, in
modo da conoscere meglio la storia delle nostre prime rappresentanti politiche, creando prodotti digitali
(musei digitali; presentazioni; giochi interattivi) e app dedicati al loro epocale contributo. Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU