Di seguito il comunicato stampa del CNA Cosenza: <<I proverbi sono la sapienza del genere umano, scriveva Alessandro Manzoni ne “I promessi sposi”. Per questo si confà il detto “raglio d’asino non va in cielo”, giusta metafora del reale valore di ciascuno che evidenzia come non sia sufficiente raccontare le cose affinché queste siano vere, ma ci vogliono i fatti e la credibilità per affermarli. Un invito alla concretezza, all’onestà e alla rappresentazione vera della realtà dei fatti che il presidente provinciale di CNA Cosenza, Francesco Rosa, rivolge a quanti stanno cercando di sovvertire maldestramente il regolare riconoscimento associativo che due mesi fa ha portato l’imprenditore Klaus Algieri, presidente di Confcommercio Cosenza, a ricoprire l’importante funzione di presidente della Camera di Commercio di Cosenza.
“Mentre il presidente Algieri, sostenuto dalle rappresentanze provinciali di CNA, Coldiretti, Confcommercio e da un apparentamento costituito da molte sigle in rappresentanza di associazioni, sindacati e consumatori, impegna quotidianamente tutte le sue forze in favore delle imprese e in difesa della sopravvivenza della Camera di Commercio di Cosenza in vista della possibile riforma del Governo, c’è chi continua a non voler accettare il voto democratico espresso dalle rappresentanze associative e si diverte a proseguire nell’accanimento giudiziario nei confronti di un gruppo che pensa solo al bene di tutte le imprese della provincia di Cosenza, pronto a programmare e pubblicare importanti bandi entro fine anno su quanto sinora non fatto. Siamo dinanzi ad un insopportabile teatrino – prosegue la dichiarazione di Francesco Rosa – che vede rappresentare sul palco dell’assurdo la posizione irragionevole e masochistica di Assindustria Cosenza, Confartigianato e Confagricoltura. Tre organizzazioni che non riescono a trovar pace e ad accettare serenamente il risultato delle urne e che continuano a provare, con inutili ricorsi, a commissariare l’Ente camerale. Peraltro, in un momento così delicato per l’economia, con grave pregiudizio dell’operatività della Camera in favore delle imprese. Uno spreco di energie e uno spettacolo poco decoroso per chi lo sostiene, che ha come solo risultato quello di veder rigettate o sospese le azioni di contrasto di questi soggetti, come ad esempio avvenuto nuovamente con l’ennesima respinta sospensiva e rinviato in merito a gennaio”.
A tal proposito, la nota di CNA Cosenza mette in evidenza anche un chiaro conflitto d’interessi corrente con la presenza di un consigliere nominato da Confartigianato che svolge la professione di avvocato per conto della Camera e che, allo stesso tempo, indice ricorsi contro lo stesso Ente, che lo ha incaricato più volte in sua difesa. Uno strano comportamento, cui l’attuale guida della Camera non vuole più assistere e che intende far verificare all’Ordine di appartenenza, insieme a quello di uno studio legale di Cosenza che si comporta in modo eguale: ovvero, difensore di giorno e accusatore di notte.
“Come sostenitori attivi della nuova presidenza della Camera, chiediamo a Klaus Algieri di proseguire nel suo impegno in favore della trasparenza e della legalità a sostegno delle imprese. Siamo certi che egli saprà avviare una nuova stagione e che saprà trasformare, con il supporto e la partecipazione di quanti lo sostengono, quanto non è stato fatto bene sino ad ora. Il nostro obbligo è quello di garantire la massima efficienza all’Ente e di rappresentare con onestà gli interessi di tutte le piccole e medie imprese”.
In conclusione, il comunicato di CNA Cosenza volge lo sguardo alla vicenda della Banca di Garanzia, portata avanti senza successo dalla precedente presidenza della Camera, con i favori della cordata contrapposta a quella che sostiene l’attuale presidente Algieri.
“È giunto il momento di ribadire la verità su questa vicenda – prosegue il presidente provinciale di CNA – che non vuole tra gli autori della sua sonora bocciatura i soliti oscuri poteri forti, chiamati pretestuosamente in causa tutte le volte che non si vogliono indicare i sicuri colpevoli. Il progetto dell’istituto di credito è tramontato miseramente solo per la volontà autorevole e indiscutibile della Banca d’Italia che, nonostante i reiterati solleciti e le chiare indicazioni su quanto necessario era fare, non ha legittimamente consentito l’avvio di questa iniziativa a causa di tutti i motivi ostativi riscontrati, che non garantivano una sana e prudente gestione della banca per onorabilità e poca democrazia nell’elezione degli organi. E per il momento mi fermo qui…”.>>