In relazione all’articolo pubblicato oggi (04/10/2013) dal quotidiano La Repubblica (pag 23) relativo alla classifica degli ospedali Italiani, l’AOU “G. Martino”, precisa che ha effettuato una verifica accedendo al sito di Agenas e in particolare al programma nazionale di valutazione esiti da cui vengono estrapolati i dati.
L’analisi di Repubblica tiene conto di 15 indicatori; questi ultimi, tuttavia, non sono esplicitati; ciò non consente un confronto chiaro; obiettivo che tra altro Agenas si è posta con la creazione del PNE, il cui proposito non è certo quello di “classificare”, quanto quello di diventare a tutti gli effetti uno strumento di conoscenza e di trasparenza per la popolazione.
Gli indicatori a cui si ferimento in modo esplicito nel testo sono la mortalità per infarto del miocardio, per intervento cardiochirurgico di bypass e la percentuale di cesarei. Per quanto attiene il primo di questi indicatori, si sottolinea che il dato in questione non può riguardare l’Azienda, in quanto l’AOU “G. Martino” non ha un reparto di cardiochirurgia; per ciò che concerne invece i cesarei l’Azienda universitaria di Messina, su una media nazionale del 26, 27%, ha una percentuale di tagli cesarei primari del 15,19%; tale percentuale rapportata alle 10 aziende classificate come “migliori”, fa emergere l’AOU al quarto posto come performance rilevata da Agenas.
Tra gli indicatori che Agenas identifica vi è anche quello relativo alla frattura del collo del femore, intervento chirurgico entro due giorni; in questo caso l’Azienda ha una percentuale dell’86,41% e rispetto alle 10 aziende classificate al top si colloca al secondo posto.