Classe 1972, Cateno De Luca è da pochi giorni il nuovo sindaco della città dello Stretto. Ventotto anni di carriera politica alle spalle, più volte deputato regionale e precedente sindaco di Comuni minori quali Fiumedinisi e Santa Teresa di Riva, De Luca si insedia oggi a Messina. Dopo il ballottaggio del 24 giugno con il leader messinese del centro-destra Dino Bramanti, il vittorioso politico di Fiumedinisi inizia il suo mandato con entusiasmo, ma senza alcun consigliere: fatale fu la soglia di sbarramento per le sue liste civiche al primo turno elettorale.
La cerimonia di insediamento del nuovo primo cittadino ha avuto luogo stamane, nel Salone degli specchi di Palazzo dei Leoni, in presenza dei sindaci dei vari Comuni della Città Metropolitana. La sala era gremita di cittadini pronti ad accogliere il sindaco metropolitano, con l’attenzione della stampa locale. Dopo i dovuti ringraziamenti, ha raccontato di aver finalmente ottenuto il ruolo che ha sempre sognato, sin da ragazzino. Appena dimesso da capogruppo all’Ars, a breve si dimetterà anche dal ruolo di parlamentare regionale per dedicarsi a pieno al suo nuovo compito. Durante il discorso ha enfatizzato la necessità di supporto alle città metropolitane nel fronteggiare le carenze nel territorio, criticando l’operato della Regione e del Governo, dall’abolizione della province allo scollamento dal territorio tipico di Palazzo dei Normanni. Ed è proprio in virtù della sua esperienza concreta sul territorio che prospetta un futuro prolifico. A tal riguardo ha enfatizzato l’importanza e la priorità del Masterplan, Patto per Messina con progetti strategici sulla viabilità, le infrastrutture, i servizi e la messa in sicurezza del territorio. Tra i vari sindaci presenti ha poi menzionato Danilo Lo Giudice, suo successore alla guida di Santa Teresa.
Da oggi Messina sarà gestita da un personaggio politico fuori dagli schemi, che ha destato e desta scalpore per le sue plateali provocazioni, gli svariati successi e gli ambiziosi obiettivi. Dalla protesta del 2007 in cui si denudò nella sala stampa dell’Assemblea regionale, all’arresto nel 2017 a soli due giorni dall’elezione in qualità di deputato regionale, è un politico ribelle ed emblema dell’anti-casta. Fondatore dell’Associazione Sicilia Vera, De Luca è pro-ponte e propone idee rivoluzionarie. Il suo primo gesto da primo cittadino è stato donare un omaggio floreale alla statua della Madonna. Adesso lo attende un compito non affatto semplice. Tanta la strada da compiere per una città problematica come quella messinese, che tuttavia eredita 51 milioni di euro nelle casse comunali dopo il precedente mandato di Renato Accorinti: una cifra indubbiamente insolita per Messina, abituata ai commissari straordinari e ai buchi di bilancio. Attendiamo allora intrepidi il futuro operato di “Scateno”, come ama autodefinirsi, nella speranza che risollevi le sorti della città peloritana.
Cristina Trimarchi