Grazie alle intese con il Presidente dell’Associazione onlus Pro Bambini e adulti leucemici (ABAL), prof. Guglielmo Mondio, la distribuzione del volume della collana Città & territorio, Centocinquant’anni di navi passeggeri a Messina, curato dal giornalista Attilio Borda Bossana, con il contributo del collezionista Giovanni Peditto, sarà destinata ad una raccolta fondi di beneficenza.
Come lo è stato per il volume I protagonisti del palazzo di città, il cui ricavato da parte di un’altra onlus, l’associazione amici di Edy, ha potuto definire le risorse necessarie a dotare di un braccio sollevatore disabili, la piscina comunale “Graziella Campagna”, con questa nuova iniziativa, i fondi saranno impegnati per contribuire a creare condizioni logistiche perché la città si arricchisca di strutture in grado di assicurare assistenza e ricerca, e per la terapia ai cittadini affetti da neoplasie. Il volume di 446 pagine, che evidenzia il ruolo del porto di Messina, attraverso le navi che vi hanno fatto scalo, sarà oggetto di un incontro di presentazione martedì 4 giugno, alle ore 12, a bordo della nave da crociera Msc Preziosa, per iniziativa dell’Associazione motonautica e velica peloritana, presieduta dall’avv. Antonio Barresi. Con l’autore parleranno del libro e delle potenzialità del porto di Messina, il presidente dell’Autorità portuale, dott. Antonino De Simone, il comandante dell’Autorità marittima dello Stretto, c.v. Antonino Samiani, e il direttore editoriale della Gazzetta del sud, dott. Lino Morgante.
Il volume, oltre a mettere in luce storie particolari di navi che hanno avuto un legame diretto con la città di Messina, ricorda l’approdo delle tanti navi, da quelle a vela, ai piroscafi a vapore; alle navi mercantili impegnate nell’opera di soccorso ai superstiti del 1908; alla navi che fronteggiarono le ondate di emigrazione negli anni trenta e quaranta. Dal 1901 al 1914 dal porto di Messina transitarono 9916 eoliani, di cui 6719 emigrarono negli Stati Uniti, 2527 in Argentina e 670 in Australia. Suggestiva la storia di una nave, tra le tante che hanno fatto scalo a Messina, che può essere assunta ad archeotipo di un vissuto di “sogno” di mare e di nave di sogni.
Una nave varata nel 1911 in Govan, con il nome di Maunganui, costruita per l’Union SS Co. di New Zealand e che navigò per 46 anni, dopo aver cambiato, nel 1947, denominazione assumendo quello di Cyrenia. Tra le tante navi, che legano il loro nome a Messina ed al suo porto, sono significative le vicende del piroscafo Piemonte per vari anni rimasto semi affondato, dopo la seconda guerra mondiale, nella rada S. Francesco. Spaccati di storia, destinati a confrontarsi con i croceristi dei grattacieli sulle onde che oggi sbarcano a Messina, ormai parte integrante dello skyline della città. Quest’anno saranno 210 le navi, che vi faranno scalo per 500 mila passeggeri previsti.