Se battersi per «la tutela della salute, del decoro e della dignità dei cittadini» e per, eventualmente, evitare «roghi notturni, sfiducia nelle istituzioni e conseguente legittimazione della mafia è una colpa, io mi dichiaro colpevole». Si esprime così Ilario Ammendolia, sindaco di Caulonia, che unitamente al tecnico comunale Giuseppe Commisso è stato denunciato per apertura di una discarica abusiva senza preventiva autorizzazione. Egli rifiuta «di fare la pecora mansueta»; si sente un «perseguitato» ed è convinto che «dietro le quinte» ci sia qualcuno che trami per colpirlo. Si sente a posto, però, con la sua «coscienza» e, pur consapevole d’aver commesso errori, si dice convinto d’aver sempre operato «nell’interesse della gente» del paese cha amministra. Circa «la presunta discarica» dice «che è assolutamente falso che in essa siano stati depositati ingenti quantità di rifiuti», ma «soltanto volumi «trascurabili», con le dovute «precauzioni e regolare ordinanza di cui ho disposto la trasmissione alle autorità competenti». Un passaggio, questo dell’ordinanza, che contrasta con quanto asserito dalle forze dell’ordine. È vero, infatti, che esiste un’ordinanza – la n. 15 del 23 marzo 2011, emessa a firma del sindaco e siglata dal tecnico comunale, per la quale Ammendolia dichiara di non intravedere «nessuna responsabilità» – ma ad oggi essa risulta essere stata consegnata soltanto agli addetti al servizio della raccolta rifiuti. Non vi è riscontro del suo invio ad altri, pur prevedendo la stessa che «sarà trasmessa alle autorità competenti, nell’ambito provinciale e regionale». Ammendolia conclude ironizzando sull’intervento degli uomini della Benemerita: «Per la presunta discarica – aggiunge – sono stati mobilitati tantissimi uomini e addirittura un elicottero dell’ottavo Nec (Nucleo elicotteristi carabinieri) di Vibo. Non so se l’elicottero, sorvolando la Calabria, si sia accorto della discarica in cui è stata trasformata l’intera Regione, tra l’assoluta incompetenza e superficialità dell’Ufficio del Commissario, e l’assenza grave e colpevole di altre importanti Istituzioni. Non posso che prendere atto, sia pure con rammarico, – aggiunge – che si procede nei confronti d’un sindaco responsabile di aver tenuto lindo e pulito il proprio paese e non nei confronti dei responsabili del disastro ambientale, dell’irreparabile danno al decoro ed all’immagine dei nostri paesi e della Calabria tutta». Ad Ammendolia e Commisso, intanto, arriva «la piena solidarietà» del circolo del Pd che definisce «aberrante quanto scritto nei giorni scorsi non tanto per i toni quanto per la distanza dalla realtà». Anche per il Pd «non c’era nulla di nascosto: esisteva un’ordinanza straordinaria risalente a giugno (sic, ndc), quando il problema rifiuti veniva più volte evidenziato dai sindaci della Locride senza che però né Provincia e né Regione ne prendessero atto».
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Gazzetta del Sud