24.12.2009 – Ammendolia: «Un giovane commerciante non sarà mai lasciato solo» . Per la pace e contro la ‘ndrangheta. È stato questo il senso della fiaccolata che alle 7 di ieri sera si è snodata per l’abitato di Marina di Caulonia. Una fiaccolata che, promossa dall’Amministrazione comunale, ha preso spunto dagli ultimi episodi di stampo delinquenziale che si sono registrati sul territorio cauloniese ai danni di due esercizi commerciali: una rivendita di vecchia data di prodotti agricoli-zootecnici e una kebaberia con stuzzicheria d’asporto qualche ora prima dell’apertura. Le saracinesche di entrambi gli esercizi commerciali, a distanza di pochi giorni fra loro, sono stati fatti segno, lo ricordiamo, con colpi di arma da fuoco. Un chiaro messaggio intimidatorio o una richiesta di tangente per il primo, forse un’ingiunzione a desistere dall’idea di avviare l’attività per il secondo. Una situazione inquietante per Caulonia, considerati anche i precedenti che si sono registati da un anno a questa parte: tra gli altri, l’incendio dell’auto del comandante della caserma dei carabinieri di Marina di Caulonia, prima, e quella di un assessore comunale, poi. Uno stato di cose abbastanza fragile per la tranquillità dei cittadini, che la civica amministrazione ha inteso affrontare con vitalità. Tant’è che nell’immediatezza dell’ultimo attentato – quello alla rosticceria – il sindaco ha investito della grave problematica la Prefettura di Reggio Calabria e, lunedì scorso. all’interno del Consiglio comunale, convocato per altri motivi e al quale tra gli altri ha presenziato il capitano dei carabinieri Vincenzo Giglio (ma si è annotata l’assenza di cittadini) ha votato unanimemente un documento per manifestare la debita vicinanza alle persone destinatarie dei sinistri avvertimenti. Un atto col quale è stata rigettata ogni forma di prepotenza, tanto fisica quanto verbale, e che ha fatto appello alle istituzioni, alle associazioni, ai partiti politici, alle organizzazioni sindacali, alla Chiesa e alla scuola per un impegno concreto e costante per fronteggiare e reprimere il fenomeno mafioso. Una marcia che il sindaco Ilario Ammendolia, «per non far perdere le caratteristiche di spontaneità» all’iniziativa, ha promosso con il passaparola, cercando di coinvolgere tutta la comunità. «Troppo tempo siamo stati seduti. Per molto tempo siamo stati divisi», ci ha detto il primo cittadino. La manifestazione, priva di etichette politiche, è intenzionalmente si è svolta senza discorsi, con la partecipazione di circa 250 cittadini. All’insegna dell’«umiltà, con tantissima prudenza» e con «l’ambizione di costruire una comunità più giusta. Caulonia – dice il sindaco ha scelto di essere un paese solidale. Questo significa grande attenzione verso tutti, con particolare riferimento agli ultimi, alle vittime di ogni tipo di violenza, a coloro che soffrono. Ovviamente – ha aggiunto Ammendolia – questo paese è incompatibile con la mafia, con il razzismo, con coloro che praticano o predicano l’odio e la violenza. Nessuno pensi che un giovane commerciante sia solo contro la mafia. Nessuno pensi che a Caulonia il forte possa esercitare la propria prepotenza con i più deboli». E ieri sera, all’appello, hanno risposto soprattutto la chiesa, sia quella cattolica che quella della comunità evangelica, gli scout e una rappresentanza di profughi palestinesi da poco ospiti della cittadina. Gazzetta del Sud