La presenza di Capitan “Ultimo” e dei suoi magistrali insegnamenti in materia di blitz- lampo avranno fatto senz’altro scuola anche in seno al Consiglio Regionale della Calabria, infatti, nel corso della seduta di ieri l’altro, a tarda sera, si è provveduto ad approvare in tutta fretta e senza alcuna discussione nel merito una Delibera di Giunta che riguardava la “Proposta di legge n.10 inserita nell’OdG /11 d’iniziativa dei Consiglieri: Arruzzolo, Pietropaolo, Graziano, Esposto, Minasi, Caputo, V. Pitaro, Bevacqua, Callipo, F. Pitaro, Aieta, recante modifiche alla Legge 31/05/2019 n. 13 avente per oggetto la rideterminazione delle misure degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità ed adeguamento al Decreto Legislativo n. 174/2012” In parole povere si tratta di un provvedimento che permette ai cosiddetti “Consiglieri a tempo” di mantenere in vita il privilegio dei vitalizi che continua così ad ingrassare la schiera dei “miracolati”.
La pantomima è andata in onda all’ora classica di quando si vogliono far passare sottotraccia i provvedimenti più invisi ai cittadini, ossia l’ultima ora, quella che per consuetudine chiude i lavori della giornata…e così è stato anche stavolta. A rimbombare nell’aula è stata soltanto la voce del Presidente Domenico Tallini, che nel sollecitare l’intervento del relatore (il Consigliere Graziano) si è sentito rispondere: “Il provvedimento si illustra da se” e, quindi, nessun dialogo e nessun contraddittorio è pertanto necessario, tutti sulla stessa barca e tutti dalla stessa parte. Ancora più stupefacente l’operato successivo di Tallini, che senza batter ciglio ed alla velocità della luce recita come un rosario i vari articoli approvati, uno dietro l’altro, concludendo la discussione sulla proposta di legge: “Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale all’unanimità dei presenti”
In periodo d’emergenza sanitaria e di forti restrizioni personali, che seguono il lockdown imposto dalle autorità centrali e regionali questo provvedimento appare quanto mai inopportuno e urta, certamente, la suscettibilità dei cittadini onesti che ancora stanno facendo i conti con i danni causati dallo tsunami coronavirus-Covid19. E pensare che i presupposti per un cambiamento di passo c’erano tutti: bandi per agevolare la ripresa economica delle attività commerciali ed imprenditoriali; bandi (anche a fondo perduto) per risollevare le piccole-medie imprese e partite Iva; bandi per far tirare un respiro di sollievo alle famiglie degli studenti fuori sede, ordinanze che anticipavano la ripresa delle attività commerciali ecc…Fermo restando la buona volontà (nelle intenzioni) della Giunta di non lasciare a piedi nessuno, sembra di assistere al passo più significativo pronunciato da Tancredi, nipote del protagonista don Fabrizio, principe di Salina: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi” Un pensiero che viene comunemente semplificato in “tutto deve cambiare perché tutto resti come prima” assunto a morale si tratta in pratica di una sorta di trasformismo solo un po’ più raffinato di cui i calabresi ne avrebbero fatto volentieri a meno.
Non si è fatta attendere l’esternazione da parte del Deputato calabrese e portavoce alla Camera, Alessandro Melicchio (M5S): “Queste sono le priorità, in questo momento così difficile, dell’intero Consiglio Regionale della Calabria: i propri portafogli. La proposta di legge numero 10, infatti, approvata in tutta fretta proprio alla fine della seduta, quasi per non farsene accorgere, è stata firmata da tutti i capigruppo, di maggioranza e di opposizione, senza neanche un consigliere che abbia avuto da obiettare a questa ennesima indegna proposta. Già a maggio dello scorso anno i consiglieri regionali della passata legislatura avevano reintrodotto all’unanimità i vitalizi. I neoeletti calabresi continuano sulla stessa linea e invece di pensare ai tanti problemi della nostra terra, hanno ritenuto urgente occuparsi del proprio tornaconto, con un ritocchino alla già vergognosa legge di maggio 2019, estendendola a chi non dovesse completare la legislatura, per poter continuare a versare i contributi e poi passare all’incasso, a prescindere dalla durata del mandato. Così nell’ultimo consiglio regionale abbiamo assistito all’ennesimo schiaffo ai calabresi, per di più perpetrato in questo momento di difficoltà per tutti i cittadini. E tutto ciò mentre giace nei cassetti la nostra proposta di legge di iniziativa popolare Taglio Privilegi, che consentirebbe una riduzione dei costi della politica regionale…”
Su questa lunghezza d’onda sono stati tanti i commenti registrati sui social, forse è il caso che qualcuno ne prenda nota.