Nel Consiglio Regionale di oggi, il mio intervento si è concentrato sulle debolezze e le lacune del documento contenente le linee-guida del Programma di Governo della Giunta Occhiuto. In effetti, non appena aperta la PEC con l’anteprima del documento devo ammettere di essere rimasto un po’ sorpreso, per non dire deluso. Spostando in avanti la discussione sulla Sanità, che sono certo sarà al centro di numerosi dibattiti nel presente e nel futuro di questo organo consiliare, nella mia interlocuzione ho voluto mettere a fuoco alcuni elementi che, a mio avviso, meriterebbero ben altre valutazioni e soluzioni.

In primis, il Welfare, che a due anni dalla riforma, approvata ma mai partita sul serio, fa registrare nella nostra Regione una situazione ormai non più sostenibile. Il documento cita collaborazioni tra associazioni, amministrazioni, parrocchie, ma la gestione delle Politiche Sociali è una cosa seria e difficile, che deve essere guidata e pianificata con attenzione e dedizione quotidiana, come ho potuto constatare da Sindaco di Soverato e Presidente di Ambito. Su 32 Ambiti Sociali non abbiamo in Calabria ancora un Piano di Zona approvato, non esiste una banca dati digitale comune per l’incrocio dei dati da parte dei soggetti coinvolti, con un ritardo sullo standard dei servizi, spesso al di sotto del bisogno reale, che solo i sacrifici dei rappresentanti del Terzo Settore e di alcuni amministratori locali riescono a riqualificare. Senza considerare che una buona gestione delle Politiche Sociali avrebbe una ricaduta positiva anche sul sistema sanitario, molte volte unico rimedio per famiglie abbandonate a se stesse nella gestione dei casi più fragili.

L’Ambiente e l’Approvvigionamento Idrico, un problema epocale nei nostri territori, che ha bisogno di soluzioni innovative per sfruttare al meglio le numerosissime sorgenti presenti soprattutto in comuni collinari e montani, che spesso sono costretti a pompare acqua dalle zone costiere con un aggravio sui costi e un crescente indebitamento.

E poi il capitolo dedicato alla Formazione, al cui interno non vengono presi in considerazione temi fondamentali come quello dello sviluppo degli ITS. In effetti, gli Istituti Tecnici Superiori, rappresentano istituti all’avanguardia capaci di formare studenti già pronti per l’immissione nel mondo del lavoro e che potrebbero beneficiare di protocolli d’intesa e collaborazioni con le nostre università. Non a caso il Presidente del Consiglio Draghi ha voluto stanziare per tali istituti ben 1,5 miliardi di euro provenienti dal PNRR.

E, infine, il Turismo, a mio avviso l’unica vera industria presente nella nostra Regione. Il Documento programmatico esaurisce il tema con una “paginetta”, senza spunti, senza “visione”. Io credo, invece, che il Turismo sia un’altra delle grandi sfide che dovremo affrontaree vincere, per trainare di conseguenza il settore dei servizi, dei trasporti, dell’agroalimentare. Il futuro della nostra Regione deve necessariamente passare attraverso una chiara vocazione e propensione turistica dei nostri territori, con ricadute positive a livello economico e occupazionale.

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