regione-calabria-e-costajonicawebSiamo veramente alla frutta perché in questo caso, come non mai, “la pezza è peggiore del buco”! Si, infatti, il Governo per venire incontro ai forti richiami delle piazze che in questi giorni hanno manifestato in ogni angolo della regione a dispetto della “zona rossa” e del divieto di assembramento e, soprattutto, per avere finalmente una sanità efficiente ed al servizio dei cittadini, cos’ha pensato bene di fare? ha nominato Commissario ad Acta il Prof. Eugenio Gaudio, calabrese di nascita (è nato a Cosenza il 15 settembre 1956) e fino a poco tempo fa Rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma. Persona certamente per bene ma, da come dicono le cronache, ancora con qualche scheletro nel suo armadio.

Eppure da più parti si era levato forte il nome di Gino Strada, Medico chirurgo fondatore di Emerency, che in fatto di sanità saprebbe come e cosa fare per curare il  “malato cronico” chiamato Calabria, un territorio non molto lontano dalla “sua Africa” che ha curato sapientemente con i suoi medici in oltre vent’anni di missioni umanitarie a contatto con la miseria, la povertà e la disperazione di tanti popoli.

Ma, come Ponzio Pilato, il Governo centrale se n’è lavato le mani gettando in pasto ai cittadini calabresi ciò che volevano…un calabrese doc ! senza pensare che per quell’incarico non serve la carta d’identità ma una buona dose di onestà, competenza e, soprattutto, nessun legame con la politica ne nazionale e ancor meno regionale. La giornata ha comunque riservato delle sorprese: Giuseppe Zuccatelli, delfino del duo Bersani-Speranza ha gettato definitivamente la spugna dopo aver ricevuto l’input da Roma ed il Prof. Gaudio è stato proiettato ad assolvere a quel compito che ha suscitato tanta ilarità e tanto clamore in questi drammatici giorni di pandemia. Nel mezzo c’è Gino Strada, voluto fortemente dai rappresentanti regionali del Movimento 5 stelle: Abate, Auddino, Corrado, Forciniti, Granato, Morra, Sapia, Scutellà e Barbuto, ma che ancora no si è sbilanciato sulle sue reali intenzioni. Queste le sue parole scritte in un post pubblicato sul suo personale profilo facebok: “Apprendo dai media che ci sarebbe un tandem Gaudio-Strada a guidare la sanità in Calabria. Questo tandem semplicemente non esiste. Ribadisco di aver dato al Presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini. Sono abituato a comunicare quando faccio le cose – a volte anche dopo averle fatte – quindi mi trovo a disagio in una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire. Ringrazio il Governo per la fiducia e rinnovo la disponibilità a discutere di un possibile coinvolgimento mio e di Emergency su progetti concreti per l’emergenza sanitaria che siano di aiuto ai cittadini calabresi”

Ma veniamo per un attimo al designato Commissario ad acta, Eugenio Gaudio, da quello che si sa risulterebbe essere indagato in concorso con l’ex Procuratore di Catania, Vincenzo D’Agata e con la di lui figlia Velia, per:  “concorso in turbativa in merito ad un concorso universitario in cui sarebbe stata favorita proprio Velia D’Agata”, fatto certamente di non poco conto per uno che si appresta a gestire e riorganizzare un settore ridotto ai minimi termini come quello della sanità calabrese, con un buco milionario da tappare e con un territorio minato da tante insidie, la peggiore delle quali è rappresentata da una criminalità organizzata e ramificata come la ‘ndrangheta che tenta, estorce e finalizza ogni suo volere.

 

Allo stesso tempo non possiamo non gioire per le “dimissioni imposte” a Zuccatelli, personaggio sicuramente singolare e schietto nelle sue esternazioni che, tra l’altro, gli sono costate l’ambito incarico, ma che da subito è apparso inviso ai cittadini calabresi con cui non ha mai realmente legato, neanche durante lo svolgimento dei suoi precedenti incarichi in qualità di massimo dirigente dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro e dell’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini” sempre del capoluogo di regione. Inoltre, per un breve periodo, Zuccatelli, ha retto anche le sorti, in qualità di Commissario Straordinario, dell’Asp di Cosenza.

 

Per quanto riguarda Gino Strada, esso rappresenta di certo una rottura con il passato in quanto incarna la volontà di ogni cittadino calabrese di non sottostare ai giochi di potere della politica e propone un modello di sanità che privilegia senza ombra di dubbio il pubblico rispetto al privato, con servizi sanitari che sono da rendere fruibili per tutti, soprattutto per le fasce più deboli,  e con un alto tasso di qualità nei servizi. Ora i calabresi attendono un atto di coraggio dal Governo, un atto che serva a fare maggior chiarezza e a dare gli strumenti giusti a chi sarà chiamato ad operare per farla uscire definitivamente dall’impasse in cui è purtroppo racchiusa.

Pasquale Rosaci

 

 

 

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