Nella mattinata di ieri l’ennesima minaccia, l’ultima di una langa serie di intimidazioni sopportate da un’onesta famiglia e, di riflesso, da un intero condominio composto da 22 famiglie, nel quartiere Ponte Piccolo. Ieri però P.V., 64enne catanzarese, celibe e disoccupato, è andato oltre; improvvisamente il suo passato difficile, caratterizzato dall’assenza di relazioni stabili e dalla tossicodipendenza, mai del tutto superata, è esploso improvvisamente in un incontrollato raptus di follia. Fuori di sé, apparentemente senza motivo, dalle minacce e le imprecazioni degli ultimi mesi, è passato ai fatti: erano circa le 10 quando ha afferrato la bombola del gas con cui ultimamente riscalda il proprio appartamento, visto che le utenze gli sono state sospese per morosità, l’ha trascinata sul pianerottolo di casa e l’ha scaraventata contro la porta d’ingresso dei suoi vicini e dirimpettai.
Non soddisfatto, è tornato nella propria abitazione, ha preso un accendino e, tornato sul pianerottolo, ha iniziato ad azionare lo stesso nel tentativo di provocare la deflagrazione della bombola. Tutto ciò mentre proferiva frasi senza alcun senso miste a minacce di morte indirizzate al capofamiglia dei vicini, in quel momento non presente in casa.
La diffusione del panico tra i condomini, dovuto al forte odore di gas, è stata immediata: all’interno dell’appartamento erano in quel momento presenti solo due persone ed è stata proprio una di queste ad avere la freddezza e la lucidità di chiamare il 112 e descrivere quanto stesse accadendo fuori dell’uscio di casa. Immediato l’intervento a sirene spiegate di due autoradio della Compagnia Carabinieri di Catanzaro, in quel momento impegnate poco distante, in servizio di controllo del territorio; probabilmente sono state proprio le sirene a far desistere il malintenzionato il quale, appena ne ha avuto sentore, ha abbandonato sul pavimento la bombola di gas e l’accendino e si è barricato in casa. Dopo pochissimi minuti tuttavia l’uomo veniva convinto dai militari ad aprire la porta e a consegnarsi, venendo quindi condotto presso la sede del Comando Provinciale dell’Arma per gli accertamenti del caso.
Mentre i malcapitati, terrorizzati per l’ennesimo episodio di follia, sporgevano querela contro l’uomo, P.V. veniva dichiarato in stato d’arresto per atti persecutori e tradotto presso la casa Circondariale di Catanzaro di Siano, ponendo fine ad una situazione che, costellata da una lunga serie di episodi violenti sia minacciati che posti in essere, durava da mesi e aveva contribuito a creare ansia ed agitazione tra gli abitanti di un intero condominio, finalmente tornati alla propria serenità.