Una delegazione comunale ha incontrato i rappresentanti della Protezione Civile nazionale e regionale. 

Prosegue il percorso avviato dall’Amministrazione comunale di Catanzaro a supporto della richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza conseguente all’alluvione del 3 e 4 dicembre scorsi. Nella giornata di ieri, 8 febbraio, una delegazione comunale ha incontrato i rappresentanti della Protezione Civile nazionale e regionale per fornire ulteriori elementi tecnici necessari alla redazione della relazione finale che sarà al vaglio del Consiglio dei Ministri.

La delegazione ha illustrato, con una serie di verifiche in loco, le diverse criticità e i danni causati dall’alluvione su tutto il territorio comunale, con particolare riferimento a quanto avvenuto nell’area Sud della città a causa degli allagamenti e delle esondazioni di torrenti e canali di scolo. Attenzione massima è stata posta anche sulla sicurezza dell’abitato e sulla viabilità.

La ricognizione ha permesso alla Protezione Civile nazionale di constatare in maniera diretta la complessità orografica e idrogeologica di tutto il territorio comunale nonché gli interventi prontamente messi in atto dal Comune, interamente con risorse proprie, già a partire dalle ore immediatamente successive all’alluvione.

Nelle prossime ore, il sopralluogo sarà integrato dal Comune con una relazione tecnica sulla situazione attuale e sulle spese già sostenute dall’Ente.

Il riconoscimento dello stato di emergenza da parte del Governo, richiesto dal Comune per il tramite della Regione Calabria, porterebbe al ristoro delle somme già spese dall’Ente e alla copertura delle ulteriori spese per altri interventi ancora da effettuare. Lo stato di emergenza consentirebbe anche l’accesso a somme utilizzabili per la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico. Inoltre, tale riconoscimento darebbe la possibilità ai privati e alle attività economiche che hanno subito danni dall’alluvione di richiedere un contributo alle spese già sostenute secondo la misura, le modalità e i tempi che verranno successivamente indicati dalla Protezione Civile nazionale.