Ripartirà ad aprile il cantiere per l’ampliamento del secondo lotto del nuovo Palazzo di Giustizia, opera assolutamente necessaria per garantire gli spazi necessari al sistema giudiziario. Tale esigenza era stata riaffermata dal presidente della Corte d’appello, Introcaso, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
Con la firma del verbale di concordamento, avvenuta questo pomeriggio a Palazzo De Nobili, il Comune affida alla “Caruso costruzioni”, seconda classifica nella gara, la prosecuzione degli interventi previsti con l’appalto avviato dall’impresa, poi fallita, “Cooperativa costruzioni calabrese tecnologia ambiente”.
L’atto sottoscritto in Municipio consente all’Amministrazione Abramo di sbloccare la situazione di stallo che si era creata con il fallimento dell’impresa vincitrice del bando di gara, che aveva imposto alla Giunta comunale, il 5 giugno del 2014, la rescissione del contratto d’appalto per “la sussistenza in fatto e in diritto delle condizioni giuridiche di cui all’art. 137 del d. lgs. 163/2006 per grave ritardo e inadempimento”.
Una volta rescisso il contratto, il Comune ha poi avviato la complessa procedura di interpello al fine di individuare, fra le altre imprese che hanno partecipato alla gara, quella disposta a subentrare.
La disponibilità garantita dalla ditta “Caruso costruzioni”, seconda classificata, ha permesso di far partire le ulteriori procedure di verifica mirate alla quantificazione dei lavori effettivamente realizzati (e delle somme spettanti all’impresa in liquidazione) e alla relativa quantificazione dei lavori ancora da effettuare (con annesse somme necessarie) per il completamento dell’appalto.
Dopo la sottoscrizione del verbale di concordamento, l’Amministrazione può effettuare il collaudo amministrativo delle opere già realizzate e, subito dopo, formalizzare la riassegnazione dell’appalto tramite la stipula del nuovo contratto con la “Caruso costruzioni”.
Sempre per quanto riguarda gli spazi da destinare all’amministrazione della giustizia, è da ricordare che il sindaco Abramo sta favorendo, con un’opera di mediazione, l’assegnazione del complesso dell’ex ospedale militare al Ministero di via Arenula. Se l’operazione, che è già in stato avanzato, dovesse andare in porto, l’ex ospedale militare potrebbe ospitare una sorta di “cittadella giudiziaria” che si raccorderebbe facilmente, vista la prossimità, al palazzo “Salvatore Blasco” e al palazzo “Francesco Ferlaino”.