La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania hanno posto in stato di fermo di indiziato di delitto un presunto scafista, sedicente cittadino senegalese, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in relazione allo sbarco di 114 migranti avvenuto nel porto di Catania lunedì scorso.
In particolare, NDOYE Lamine (cl. 1997) è stato individuato quale unico conducente di un gommone, con a bordo i predetti migranti, tutti di nazionalità sub-sahariana, soccorso al largo della Libia dall’unità della Guardia Costiera “DATTILO”.
Le immediate attività investigative – svolte dagli uomini della Squadra Mobile e del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catania, con il supporto di personale della Sezione operativa navale di Catania delle Fiamme gialle – hanno permesso di raccogliere significativi elementi indiziari a carico del soggetto ritenuto “scafista” del gommone soccorso.
Le indagini, sviluppate a terra sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria etnea, hanno infatti consentito di acquisire gli elementi necessari all’adozione del provvedimento di fermo.
I migranti prevalentemente di nazionalità camerunense, senegalesi, gambiana e della Guinea, sarebbero partiti la notte del 27 da una spiaggia libica e dopo poche ore sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera. Il “viaggio” è costato circa 500,00€ ciascuno, pagati in dollari ed in moneta locale libica.
L’indiziato è stato, pertanto, associato presso la Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza” a disposizione della locale Procura della Repubblica.
Tutti gli altri migranti dopo le operazioni di fotosegnalamento compiute dalla Polizia Scientifica, nonché tutte le attività amministrative compiute dall’Ufficio Immigrazione della Questura sono stati trasferiti al Nord Italia.