Nella mattinata odierna, giusta delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 9 aprile 2013 dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania nei confronti di:
– D. Francesco, (cl.1973) , pregiudicato, già detenuto per altra causa;
– P. Nicola, (cl.1978), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
– A. Rosario, (cl.1977) , pregiudicato.
Gli stessi sono ritenuti responsabili in concorso (il D.F. quale mandante, il P.N. e lo A.R. quali esecutori materiali) del tentato omicidio in pregiudizio dei pregiudicati Pardo Orazio (cl.1957) e Liotta Salvatore (cl.1961) nonché di detenzione e porto illegale di armi da fuoco, aggravati dall’art. 7 Legge 203/91 per avere agito al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa “Cursoti milanesi” della quale il predetto D.F. era reggente.
Il provvedimento restrittivo trova fondamento tanto nelle indagini, coordinate dalla D.D.A. di Catania, già sfociate nella nota operazione “Revenge” condotta dalla stessa Squadra Mobile nell’ottobre del 2009, quanto nelle dichiarazioni indizianti rese dai collaboratori di giustizia PETTINATI Vincenzo, STURIALE Eugenio, D’AQUINO Gaetano e MUSUMECI Gaetano i quali avevano evidenziato il conflitto tra le cosche Cappello – Bonaccorsi e Cursoti Milanesi a causa di una estorsione “contesa” dai rispettivi reggenti, C.G. (cl.1958) e D.F., il 1° ottobre 2009 che si era risolta in un agguato a Pardo Orazio (cl.1957), esponente di rango del citato clan Cappello, che era riuscito a sfuggire grazie all’intervento del proprio sodale L.S. (cl.1961). Nella circostanza, all’indirizzo di Pardo Orazio e di Liotta Salvatore vennero esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco che attinsero il primo a un ginocchio e il secondo a un piede. Di tale grave fatto di sangue, mai denunciato dalle vittime, si ebbe contezza solo successivamente, grazie all’attività di indagine tecnica.
Il 3.10.2011, il G.I.P. di Catania emise ordinanza di custodia cautelare per lo stesso fatto, eseguita da questa Squadra Mobile il 6 ottobre 2011, a carico degli indagati D.F., P.N. ed M.M. (cl.1982).
L’ordinanza fu annullata dal locale Tribunale del Riesame, che ritenne insufficiente le dichiarazioni indizianti rese dai citati collaboranti, i quali avevano appreso del tentato omicidio dalla stessa persona offesa Pardo Orazio.
A seguito della collaborazione intrapresa dal citato MUSUMECI nell’aprile del 2012 e delle dichiarazioni rese anche a proposito del tentato omicidio Pardo-Liotta, tenuto conto del nuovo quadro indiziario, il Pubblico Ministero ha chiesto nuovamente la misura cautelare a carico degli stessi indagati D.F. e P.N. nonché di A.R. (indicato come colui che aveva messo a disposizione l’autovettura utilizzata dai sicari, partecipando, a distanza, all’agguato). Il P.N., nell’ambito di operazione condotta il decorso 3 aprile da questa Squadra Mobile nei confronti di nr.14 affiliati all’organizzazione Cursoti Milanesi, è stato raggiunto da o.c.c.c. per associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di cui all’art. 7 della Legge 203/91.