polizia arrestoNella serata del 4 u.s. a Barcellona , in Spagna, dopo circa 1 anno di latitanza, è stato tratto in arresto Francesco Puglisi, detto Gimmy Molotov, nato a Catania l’ 8.4.1974, il quale, resosi latitante a seguito di sentenza definitiva di condanna ad anni 14 di reclusione emessa della Corte di Cassazione, in data 13 luglio 2012, dovrà scontare la pena residua di anni 10 per devastazione e saccheggio in relazione ai fatti avvenuti durante il G8 di Genova del 2001. L’arresto giunge a conclusione di una prolungata attività investigativa, coordinata dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Genova e condotta dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dalla Digos di Catania, in collaborazione con l’ omologo ufficio francese e con quello spagnolo che ha eseguito l’arresto.

Francesco Puglisi, già noto per essere stato elemento di spicco dell’area anarchica catanese, annovera numerosi pregiudizi penali per reati connessi all’ordine pubblico, oltre che per furto, rapina, falso e spaccio di sostanze stupefacenti. Lo stesso era già stato arrestato nel 2000 dalla Digos di Catania e condannato con sentenza definitiva ad anni 1 di reclusione quando, a seguito del rinvenimento presso il Tribunale di Sorveglianza di Catania di una tanica di benzina, nel corso di una perquisizione presso la sua abitazione vennero rinvenuti quattro detonatori e 30 candelotti di dinamite e 60 metri di miccia detonante nonché copiosa documentazione d’area. Nel corso delle indagini avviate in relazione ai gravi episodi avvenuti durante il G8 , il Puglisi venne individuato dalla Digos di Catania attraverso la visione del copioso materiale fotografico raccolto e diffuso dagli inquirenti liguri e nel dicembre 2002 fu arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, insieme ad altri 22 manifestanti, con l’accusa di devastazione saccheggio, porto e detenzione di materiale esplodente e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

 Foto e filmati lo ritraggono mentre prende parte a vari assalti e lancia molotov contro esercizi commerciali e banche. E’ proprio la particolare violenza delle azioni svolte in questa occasione che gli fa guadagnare nell’ambiente l’appellativo di Jimmi Molotov : i danni da lui arrecati, unitamente ai correi, sono stati quantificati in circa 2.000.000.000 di lire.

L’attività svolta si è avvalsa degli strumenti tecnici tradizionali e della più avanzata tecnologia informatica grazie ai quali si è potuto controllare e localizzare i movimenti, soprattutto prelievi bancari e pagamenti telematici, della compagna del Puglisi che si aveva fondato motivo di ritenere che fosse insieme a lui prima in Francia e successivamente in Spagna.

Grazie alla individuazione di una utenza mobile francese e del corrispondente numero IMEI del cellulare utilizzato si riusciva a localizzarli a Parigi, dove si avvalevano verosimilmente di una rete di copertura e avevano contatti con protagonisti dei movimenti eversivi degli anni di piombo ma, prima della cattura, si spostavano in territorio spagnolo rendendo necessario estendere in quel paese le attività investigative che l’altro ieri si concludevano con il rintraccio e il conseguente arresto a Barcellona del latitante. Il predetto, che alloggiava presso una casa occupata unitamente alla compagna, è risultato essere in possesso di un documento falso.

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