Cartellone bene in vista con tutti i ragazzi dell’istituto “Fontanarossa” di Catania che hanno lanciato un messaggio di amore e speranza. “E se scoppiasse la pace?”. Simbolo di questa iniziativa è l’Etna, patrimonio dell’umanità e, in questa occasione, patrimonio di tutti coloro che sognano un mondo senza conflitti e divisioni. Un progetto interculturale che vede i sette plessi dell’istituto comprensivo “Fontanarossa” in prima linea per un’ iniziativa che presto sarà estesa anche nelle altre scuole della provincia etnea e non solo. “ Tutto è cominciato con un corso di formazione di Giovanni Pampagnini dell’Asp- afferma la dirigente Concetta Tumminia- partire dalla Geostoria per compiere un percorso che ha riguardato lo sviluppo di una preghiera collettiva per la Pace. In tutto il mondo si compiono orrori assurdi contro l’umanità. Per questo noi vogliamo cominciare da Librino, zona di frontiera, dove prendere la strada sbagliata è molto semplice”.
La scuola di “Fontanarossa” diventa così il motore di un messaggio universale. Il cuore di un territorio che vuole cambiare e trasformare l’Etna in un vulcano della pace che possa “eruttare” tutti i buoni propositi della gente e creare una “colata lavica” di fratellanza. Una prospettiva che presto sarà ben visibile attraverso dei cartelloni che verranno affissi in tutto il quartiere. Un “benvenuto” per accogliere degnamente quei visitatori che sbarcheranno all’aeroporto di Catania. “ Vogliamo rendere protagonisti i nostri ragazzi attraverso un gioco in cui possano apprendere la legalità, la fratellanza e l’intercultura- ribadisce la professoressa Melita Cristaldi- si parte dalla raccolta firme che coinvolge tutto il territorio. I fogli saranno poi legati l’uno all’altro formando “un abbraccio” che avvolga simbolicamente l’intera Etna”. Stamattina in contemporanea con tutti i sette plessi della “Fontanarossa” i ragazzi hanno fatto volare alcuni palloncini blu a cui erano stati attaccati messaggi d’amore e fratellanza scritti da loro. Il prossimo passo adesso sarà quello di realizzare dei dipinti sul vulcano che saranno donati a tutti i reparti pediatrici degli ospedali catanesi. “ L’Etna diventa il simbolo della pace che presto sarà condiviso con tante altre classi sparse per tutta Europa – continua Cristaldi- attraverso “Skipe” metteremo in contatto studenti distanti migliaia di chilometri che realizzeranno preghiere interculturali contro la guerra”.