Di seguito la nota diffusa dai Consiglieri Comunali Francesco Saglimbene e Carmelo Sofia i quali chiedono più sicurezza e decoro negli ospedali catanesi: <<Bivacchi, ring dove risse e aggressioni possono avvenire in qualsiasi momento e punti di ritrovo per gli sfaccendati. Insomma i pronto soccorsi ed i presidi ospedalieri di Catania vengono utilizzati per tutto fuorchè per il motivo per cui sono stati realizzati. Ovvero dare assistenza e conforto ad una utenza che ha bisogno di cure mediche più o meno urgenti. Gli ospedali sono siti sensibili a cui si rivolgono, ogni giorno, migliaia di persone e non bettole dove ubriacarsi, insultarsi, dormire oppure cominciare una scazzottata. Una situazione questa che va avanti da mesi e che il consiglieri comunali Carmelo Sofia e Francesco Saglimbene hanno più volte denunciato al Sindaco Enzo Bianco. « Ci sono standard basilari do sicurezza e decoro che, sopratutto nei pronto soccorsi, vanno assolutamente garantiti- afferma il consigliere comunale Sofia- negli ultimi giorni abbiamo ricevuto segnalazioni dove corridoi, sale d’attesa e anche il giardino interno del “Vittorio Emanuele” viene usato dai senza tetto come riparo dalla calura estiva e dagli agenti atmosferici. I bagni e le fontane,invece, gli garantiscono un minimo di igiene personale. Scenari molto simili sono stati rilevati pure al vecchio “Garibaldi”. Nessuno- continua Sofia- vuole puntare il dito contro di loro. Anzi, è nostra intenzione coinvolgere in questo piano di interventi le organizzazioni e le parrocchie, che operano nel sociale, per dare a queste persone ascolto e una sistemazione dignitosa.
Una nuova occasione che gli permetta di non vivere più ai margini della società». Più complessa invece la questione legata alla costante escalation di minacce verbali e fisiche che puntualmente avviene nei pronto soccorsi etnei. «Si tratta di un problema che ha già ampiamente superato i livelli di guardia- spiega il consigliere comunale Francesco Saglimbene- in tempi non sospetti abbiamo provocatoriamente richiesto agli organi competenti di dotare medici ed infermieri di speciali protezioni oltre ad obbligarli a frequentare lezioni di arti marziali. “Richieste” partire dal fatto che conferenze, sedute, tavoli di dialogo e denunce non hanno sortito finora nessun tipo di effetto sperato. Non si può, infatti, cominciare con dibattiti e tribune politiche solo all’indomani delle aggressioni o degli insulti al personale medico da parte di gente maleducata o delinquente. Occorre eliminare gli atteggiamenti di prevaricazione e arroganza con una forte azione preventiva da intraprendere adesso; prima che ci scappi la tragedia».>>