Il piano di recupero del comune per riqualificare le fontane e le piazze finite nel degrado e nel mirino dei vandali è fondamentale. Da anni il comitato spontaneo “Terranostra” avvia iniziative e presenta proposte affinché questi luoghi siano consegnati ai legittimi proprietari: ovvero gli anziani ed i bambini del quartiere. In questo contesto il componente dell’associazione Carmelo Sofia, in piena sinergia con le locali associazioni di cittadini, chiede da tempo maggiore attenzione per piazza Roma, piazza 2 Giugno 1946 e piazza Eroi D’Ungheria. Luoghi di socializzazione fondamentali per la vivibilità di un territorio attraversato dal viale Mario Rapisardi.
Punti di aggregazione che per troppo tempo sono rimasti in balia di vandali e teppisti perché mancava la necessaria vigilanza. Le conferenze e gli incontri sul posto promossi da parte dei componenti del comitato “Terranostra” sono serviti a portare avanti idee e proposte necessarie alla ristrutturazione dell’arredo urbano e ad una maggiore cura del verde. Adesso, con la collaborazione delle associazioni della terza età oppure di ex carabinieri e poliziotti in pensione, si può ottenere la sicurezza necessaria per questi luoghi. Persone che possono ancora dare un grande contributo alla collettività evitando che queste piazze restino “terra di nessuno” dove l’inciviltà è ancora la norma.
A questo bisogna aggiungere anche gli interventi di manutenzione straordinaria all’arredo urbano. In particolare in piazza Roma, la zona nei pressi di via Sant’Euplio, si ritrova con la pavimentazione completamente distrutta e piena di buche. Un serio rischio per l’incolumità dei pedoni che possono cadere e farsi molto male. Da qui le lamentele dei commercianti che vorrebbero un deciso intervento degli operai comunali. Lavori che portino ad avere finalmente un pavimento degno di questo nome in un’area aggregativa in cui si trovano ancora i resti dell’ultimo cantiere. Interventi specifici sono richiesti anche in piazza 2 giugno 1946 e in piazza Eroi D’Ungheria con gli anziani che hanno sottolineato al comitato la necessità di istallare bagni chimici.