Le “Strutture in Emergenza” di Massimiliano Scuderi in mostra al Museo Civico di Carini come frame surreali di cronaca contemporanea. A promuoverla il neonato “Collettivo Neuma.
Plinti accatastati, parallelepipedi ondulati, navi, origami, fari, salvagenti, mari, scorci di terre e borghi sono gli elementi iconografici che danno vita alle “Strutture in Emergenza” di Massimiliano Scuderi, mostra che si inaugura alle 18 di sabato 1 settembre al Museo Civico di Carini, sito nell’ex Chiostro dei Carmelitani, in via Rosolino Pilo 21.
A promuoverla è il “Collettivo Neuma”, giovanissima associazione artistica e culturale siciliana, il cui punto di forza è la sua capacità di porre l’accento sulla dimensione culturale delle immagini e della visione, puntando prevalentemente a mettere in mostra l’aspetto antropologico e costruttivo dell’immaginazione e dell’immaginario collettivo odierno, continuamente in fieri.
Otto in tutto i dipinti di questo giovane ed eclettico artista – proficuo disegnatore, analista della forma e dell’animazione grafica – che, attraverso geometrie asimmetriche e astratte, in un gioco di forme e colori fiabeschi, esprimono la sua cifra stilistica, insieme alla sua arte immaginaria, modulare e metamorfica del tutto riconoscibile.
«Siamo davanti a delle tele dai forti contenuti ideologici – spiega Fabiola Di Maggio, curatrice della mostra, ma anche ideatrice e presidente del “Collettivo Neuma” – che si presentano quali frame surreali di cronaca contemporanea, come si evince agevolmente dalle rappresentazioni delle due navi ONG Lifeline e Aquarius. Tuttavia, esse sono al contempo delle traiettorie di riflessione fantastica prive di ragguagli spazio-temporali, tanto arcaiche quanto futuribili, attraversanti la storia e tutte le storie di esodi, che la memoria umana non può e non deve dimenticare. Per riflettere sul passato, sul presente e sull’avvenire in una prospettiva che faccia incrociare e dialogare i tempi, i luoghi e le loro proiezioni».
Concetto chiave dell’esposizione, neanche a dirlo, è la parola “emergenza”. E questo per due ragioni: da una parte, le configurazioni protagoniste dei quadri sono in emergenza perché si presentano come vere e proprie apparizioni che si stagliano in primo piano; dall’altra, si tratta di strutture di emergenza, ancore di salvezza (imbarcazioni, salvagenti, città portuali, fanali), possibilità minime e indispensabili per sfuggire alla morte certa causata dai naufragi o dai blocchi in mare indetti dalla meschina chiusura dei confini.
«Tema antropologico per antonomasia – prosegue la Di Maggio – la migrazione assume qui i tratti di una “iconologia della speranza”, nella quale la figura umana sognante è completamente mancante, ma la cui presenza proprio nell’assenza risulta più forte di una sua reale visibilità. L’aspettativa umana del salvataggio si carica così di un aspetto soprannaturale, un raggio divino dorato che attraversa molti di questi dipinti: una guida verso un porto sicuro, un filo aureo di solidarietà e di assistenza, il bagliore illimitato della fede tout court».
In una crasi iconica tra l’umano, dunque, il disumano e il sovrumano, Scuderi impartisce all’osservatore una lezione efficace mediante la sola messa in forma di “strutture di resistenza creativa” contro meccanismi di potere, fanatismo e intolleranza. Una sensibilizzazione grafica che porta i segni di un linguaggio in apparenza semplice, fanciullesco e perfino ingenuo, contro una bassa demagogia che innalza il vento dell’odio e dell’intolleranza nei confronti di un altrove ormai davvero fuori tempo e fuori luogo.
Strutture in Emergenza è la prima di tre tappe che vedrà coinvolti anche i Comuni di Capaci (a ottobre) e di Palermo (a novembre). Oltre a quelle di Scuderi, si potranno ammirare tre opere connesse allo stesso tema della migrazione: una dello scultore Giacomo Bertolino; una del pittore Marco Favata; una del fotografo Michele Di Donato, tutti componenti del “Collettivo Neuma”. La mostra si potrà visitare sino al 16 settembre, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, mentre il sabato dalle 17 alle 20.