carabinieri212223I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, rendono noto tramite il seguente comunicato stampa che: << hanno eseguito 15 misure di custodia cautelare (di cui 2 in carcere e 13 agli arresti domiciliari), emesse dal GIP del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettante persone (2 imprenditori e 13 dipendenti regionali) ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di peculato, truffa aggravata nei confronti dello Stato, turbata libertà degli incanti e falsità materiale ed ideologica.

L’esecuzione dei provvedimenti conclude una complessa attività investigativa sviluppata dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, coordinati dal Proc. Agg. Dr. Leonardo AGUECI e dal Sost. Proc. Dr. Alessandro PICCHI.

Le indagini, sviluppate dal febbraio 2012, nascono dalle denunce sporte dal Dirigente protempore del Dipartimento dell’Istruzione e Formazione Professionale dell’Assessorato della Regione Siciliana, Dr. Ludovico ALBERT, e dal dr. Marcello MAISANO, attuale dirigente dell’Area AA.GG. del medesimo Dipartimento, a seguito della ricezione di una diffida per mancato pagamento di un importo pari a 100.000 € circa in favore di una società di servizi – R.S.O.. I primi accertamenti svolti dai diretti collaboratori del denunciante evidenziavano che quella società risultava già beneficiaria della somma oggetto della diffida. Tuttavia gli approfondimenti disposti dalla dirigenza permettevano di verificare che l’IBAN del conto corrente sul quale era confluita la somma era intestato ad un soggetto diverso dal reale beneficiario, ossia al titolare in Palermo di un’attività commerciale di rivendita di legname, Mario AVARA. L’allora Dirigente degli AAGG, dr.ssa Concetta CIMINO, ora in quiescenza, facendo riferimento ad un errore materiale generato dal sistema informatico nella fase di preparazione ed invio telematico del bonifico, richiedeva la formale restituzione.

Nondimeno, il nuovo Dirigente degli AAGG, dr. Marcello MAISANO disponeva approfonditi accertamenti sulla vicenda ed aveva modo di verificare che sempre l’AVARA, era stato destinatario di altri mandati di pagamento (per ulteriori 100.000 €), successivi a quelli della prima diffida, in realtà destinati a soddisfare le legittime pretese di un’altra società di servizi – TECNOSTRUTTURA-.

 L’attenzione investigativa si concentrava sui momenti di elaborazione e preparazione dei mandati di pagamento e, pertanto, si identificava in un funzionario del Dipartimento, CURRAO Emanuele, il principale perno della vicenda. Gli accertamenti di tipo tecnico incrociati con i riscontri documentali ed altri accertamenti della P.G., nonché la ricostruzione del processo di lavorazione dei mandati di pagamento, hanno permesso di far emergere comportamenti dolosi volti alla reiterata appropriazione di fondi pubblici, mediante la sostituzione dell’IBAN dei c/c dei legittimi beneficiari sui relativi mandati di pagamento con i codici IBAN relativi a c/c intestati agli autori delle condotte criminose. Tale sostituzione si concretizzava all’atto dell’inserimento dei dati sui server della Regione Siciliana. Da qui il nome dell’operazione.

Di più, si è anche accertato che, lungo il processo di lavorazione, vi erano delle falle nell’azione di controllo. In particolare, la dr.ssa Concetta CIMINO, nella qualità di Dirigente protempore degli AAGG, avrebbe messo a disposizione le sue credenziali di accesso (la Smart Card ed i relativi PIN e Password) ai sistemi informatici della Regione (c.d. SIC) e così di fatto gli avrebbe consentito di portare a termine le sue manovre di distrazione di fondi pubblici.

Nel corso delle attività si aveva, dunque, modo di riscontrare che il sistema ideato dal CURRAO, oltre che a diretto vantaggio dello stesso, coinvolgeva pienamente l’imprenditore che aveva ricevuto i bonifici di cui si è parlato in precedenza e che gli aveva anche fornito materiale per la realizzazione di un’unità abitativa in legno in Sciacca (AG), sottoposto nella mattinata odierna a sequestro preventivo.

Lo stesso modus operandi, messo in atto dal CURRAO, veniva rinvenuto nella canalizzazione di flussi di denaro in favore di altri dipendenti del medesimo dipartimento. In particolare, in merito ai fondi pubblici di cui al progetto c.d. A.P.Q. (Accordi Programma Quadro) intitolato alla Medaglia d’oro al Valor Civile, Generale Carlo Alberto DALLA CHIESA, riguardante la corresponsione di emolumenti per lavoro straordinario ai dipendenti regionali per lo svolgimento di mirati progetti, l’intervento del CURRAO permetteva ad alcuni suoi colleghi di percepire indebitamente somme di denaro per prestazioni lavorative non rese e che invece venivano falsamente fatte apparire reali.

 In un altro caso CURRAO riesce a far attribuire la somma di circa € 35.000, provenienti dai fondi del medesimo progetto, ad un soggetto che non era neppure dipendente regionale, ma titolare di un’agenzia di viaggi che aveva organizzato una trasferta di funzionari italiani, tra cui il CURRAO stesso, in America latina, nell’ambito della missione PACEF URBAL III – finanziata con fondi europei. In questo specifico caso, il servizio fornito dall’agenzia di viaggi sarebbe stato fatto pagare due volte all’Amministrazione attraverso un decreto ingiuntivo – emesso dal Tribunale di Palermo nei confronti dell’Assessorato Regionale – che lo stesso CURRAO aveva fatto richiedere ed il cui conseguente accredito veniva “girato”, ancora una volta, sul proprio c/c per un importo di circa € 42.000.

Altrettanto significativo è stato anche un altro episodio di distrazione di fondi pubblici pari ad € 200.000,00 dei quali era creditrice la Regione Veneto, che venivano fatti accreditare dal CURRAO verso un c/c riferito ad una società appaltatrice dell’Assessorato alla Formazione, A.M.UFFICIO SRL, falsificando abilmente le missive provenienti dalla Regione Veneto, sulle quali riusciva ad alterare l’IBAN. Si accertavano anche alcuni casi di turbata libertà degli incanti poiché due funzionari del medesimo Assessorato regionale, ovvero un cassiere – CURATOLO Gualtiero – ed un consegnatario – INZERILLO Marco- , che ne curavano l’istruzione, facevano vincere irregolarmente appalti per forniture di servizi a ditte di proprietà di prossimi congiunti degli stessi.

Si è avuto anche modo di verificare che i capitoli da cui venivano attinte e distratte le somme erano molteplici e riguardavano oltre che fornitori di servizi istituzionali anche fondi per le scuole o prestazioni lavorative di professionisti che collaboravano con la Regione. In tal modo, spalmando le cifre su diversi capitoli il CURRAO riteneva che la grossa mole di mandati di pagamenti sviluppati dalla Regione Siciliana, nonché i lunghi tempi di rendicontazione delle singole attività avrebbero impedito la scoperta della canalizzazione verso gli IBAN di interesse piuttosto che verso quelli dei legittimi percettori.

Parte delle somme, durante le indagini, sono state restituite.

Tutti gli altri arrestati sono dipendenti regionali, coinvolti nell’indebita percezione di somme di denaro per lavoro straordinario non effettivamente prestato.

ELENCO DELLE PERSONE ARRESTATE:

– CURRAO Emanuele, funzionario direttivo;

– AVARA Mario, imprenditore;

– CIMINO Concetta,  dirigente dell’amministrazione in pensione;

– INZERILLO Marco,  funzionario direttivo;

– CURATOLO Gualtiero,  cassiere regionale;

– RIZZO Maria Concetta,  istruttore direttivo;

– CAVALIERI Maria Antonella,  istruttore direttivo;

– BARTOLOTTA Federico,  istruttore direttivo;

– DI PIETRA Vito, collaboratore ;

– BONFARDECI Giuseppina,  istruttore direttivo ;

– SPALLINO Giampiero,  collaboratore amministrativo;

– ZANNELLI Carmelo, collaboratore amministrativo ;

– DUCATO Michele,  funzionario direttivo ;

– GAZZELLI Marcella,  collaboratore amministrativo ;

– FILINGERI Amedeo Antonio,  imprenditore.>>

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