Di seguito la nota stampa diffusa dal Gruppo Cambiamo Messina dal Basso: <<Non ci appassiona minimamente il giochino sulle dimissioni di De Luca. Per noi Cateno si è già dimesso, e nel modo peggiore, perchè ha ingannato quei cittadini che lo avevano votato per governare la città, non per essere appesi a colpi di teatro ed effetti speciali volti a mascherare il nulla.
Per noi si è dimesso quando ha preso in giro Consiglio e messinesi sul tema delicato dello sbaraccamento, che doveva avere come data cruciale il 31 Ottobre e di cui si sono perse le tracce: il Consiglio Comunale, quel Consiglio ammutolito di fronte ad ore ed ore di comizio, vigilerà?
Per noi De Luca si è dimesso, ancora, quando ha preso in giro Consiglio e messinesi sulla raccolta differenziata, che, a suo dire, il 31 ottobre avrebbe dovuto raggiungere la percentuale del 30% e che invece non si sa nemmeno a che punto sia.
Per noi si è dimesso quando ha mortificato i servizi sociali, sancendo la chiusura prossima di Casa Serena e della Casa di Vincenzo.
Per noi si è dimesso quando ha mortificato il servizio di trasporti pubblico, vaneggiando sullo smantellamento del tram per il quale servirebbero 25 milioni, sottratti ad altri progetti.
Per noi si dimette ogni volta che offende sindacati, lavoratori, impiegati comunali, e diffonde un clima di tensione e di violenza.
Per noi si dimette ad ogni seduta di consiglio comunale, quando umilia l’aula e la sua funzione, quando urla, minaccia, tiene sotto scacco.
Per noi, infine, si dimette ogni qualvolta cerca di imbavagliare la stampa: saremo sempre dalla parte della libertà di stampa, che non ci ha mai risparmiato le sue critiche (anzi!) facendo il proprio lavoro, ma che mai ci siamo sognati di minacciare.
In questa situazione avvilente e surreale, lo Shuttle è la perfetta allegoria della Giunta De Luca.
Parte con ottime intenzioni dalla zona Sud, ma una volta arrivato alla zona Nord raccoglie soltanto improperi e confusione, e ogni cittadino utente è costretto a sbrigarsela da sè se vuole spostarsi. Proprio così: ognuno è costretto a fare da sè, perchè non si sente tutelato da un’amministrazione che, più che ascoltare i propri cittadini e venire incontro alle loro reali esigenze, asseconda soltanto le mosse inconsulte di un uomo distruttivo e le proprie manie di protagonismo.>>