«A nome di tutti i calabresi posso confermare che non siamo per niente soddisfatti di quanto ha appena risposto. Le leggo le tre righe che anticipano il contenuto della mia risposta: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’Individuo e interesse della collettività” articolo 32 della costituzione l’unico articolo in cui la costituzione riserva l’aggettivo di fondamentale e questo diritto trova attuazione del servizio sanitario nazionale. In Calabria si sta operando in modo anticostituzionale perché non viene garantito il fondamentale diritto alla salute».
Con queste parole il senatore Marco Siclari capogruppo di Forza Italia in commissione igiene e sanità ha replicato alla risposta del ministro in merito all’interrogazione sulla condizione delle strutture private convenzionate.
«Basta leggere gli indicatori specifici che riguardano alcune performance dell’assistenza sanitaria Calabrese in particolare modo vi è un: aumento delle liste d’attesa che superano anche un anno di attesa in alcuni casi, aumento della mobilità sanitaria calabrese che registra i viaggi della speranza che i calabresi sono costretti a fare per curarsi dalla Calabria, perché da noi non viene garantito nell’accesso alle cure a casa lunghissima lista d’attesa dell’accesso a cure adeguate efficienti ed efficaci a causa della carenza strutturale dei nostri ospedali e dei nostri e parti. La Calabria spende 300 milioni di mobilità per poter curare le persone fuori dalla regione e rimaniamo commissariati percento milioni di debito sanitario che noi diamo 300 milioni. È una follia».
Il senatore Siclari ha portato a conoscenza della commissione i veri artefici e responsabili dello sfacelo del sistema sanitario calabrese.
«Ci sono tre responsabili e artefici di questa grande follia: il governatore regione Calabria Oliverio, che non ha indicato alcuna programmazione sanitaria regionale credibile efficiente efficace per dare assistenza ai calabresi, e lo strumento del commissariamento: qualunque commissario o sub commissario che va in Calabria non può che obbedire alle richieste del ministero dell’economia e finanze che impone i tagli alla spesa sanitaria per recuperare 100 milioni di vediti sanitario. Ecco perché è anticostituzionale quello che sta accadendo perché chi detta le regole sul “fondamentale diritto alla salute” e non il ministero della salute. Quindi il più grande regista e complice di tutto questo danno alla salute e ai diritti dei calabresi è proprio il governo, ed oggi è proprio vostro governo che mantiene questa ingiustizia sociale perché soltanto voi potete mettere la parola fine, per legge, al commissariamento».
Rivolgendosi al Sottosegretario Fugatti, Siclari ha ribadito come «dopo aver tagliato tutto il pubblico, adesso si taglia anche il privato accreditato che garantisce un servizio sanitario pubblico in molti casi anche di eccellenza, compensando spesso le carenze delle strutture sanitarie pubbliche che oggi si trovano persino con un pronto soccorso con scarso organico e scarso approvvigionamento di strumenti e farmaci per le cure. Tagliando le coperture sanitarie al privato state obbligando i paziente a pagare direttamente di tasca propria l’assistenza sanitaria e questa è una vergogna sociale. Non vi rendete conto che state tagliando sulla salute dei cittadini calabresi non sugli sprechi! Noi calabresi non siamo uno spreco, siamo una valida risorsa».
I dati portati dal senatore Siclari in aula costatano come in Calabria circa 500.000 cittadini hanno rinunciato o rinviato le cure e circa 200.000 calabresi si sarebbero indebitati per potersi curare fuori dalla Calabria. Privati che chiudono o hanno annunciato di chiudere nei prossimi giorni, personale medico, infermieri e amministrativi licenziati che non avranno più un lavoro e cittadini senza assistenza. È questo l’amara realtà denunciata da Siclari che ha concluso così il suo intervento:«Attenderò domani per avere la risposta del Ministro Grillo in questa aula per sapere se ha accettato la mia proposta di mettere la parola fine al commissariamento per le emergenze provocate da questo stesso strumento di governo. Concludo esprimendo tutta la mia vicinanza tutta la mia solidarietà tutto il mio affetto a tutti i colleghi medici, gli operatori sanitari e funzionari, imprenditori e soprattutto ai cittadini calabresi che soffrono. Ma non mi fermo alla solidarietà, perché cari colleghi, ogni giorno, pur essendo il mio primo mandato parlamentare, porterò la loro voce in questa commissione e in aula in Senato finché non verrà fatta giustizia alla Calabria e ai Calabresi che per troppo tempo sono stati lasciati soli ed in silenzio».