Recovery Plan, Spirlì: “Nessun grande progetto per la Calabria”. Il commento del presidente della Regione: «Da ministro De Micheli solo fuffa, ma noi abbiamo pronti piani per 4,5 miliardi».
«“Nessuna nuova, buona nuova”. L’Italia è stata devastata dall’azione del Governo Conte, che è pure riuscito a trasformare il detto in “nessuna nuova, mala nova”. È evidente che la Calabria non è nel cuore del ministro De Micheli, come dimostrato dalla fuffa che ha sempre inserito nei suoi interventi sul e per il territorio calabrese».
Lo dichiara il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, in merito al Recovery plan approvato dal Governo.
«Per De Micheli – continua Spirlì –, il ponte sullo Stretto potrebbe benissimo essere sostituito da una ciclabile. Quanto al porto di Gioia Tauro, dal ministro piacentino ha avuto la stessa considerazione di una mestolata di brodo con anolini industriali. Per non dire del progetto sull’Alta velocità che, probabilmente, sarà stato confuso con i limiti di velocità che la stessa De Micheli avrà certamente superato mentre si allontanava dalla Calabria».
«Al ministro – aggiunge il presidente – siamo simpatici quanto un pugno sui denti. Probabilmente, De Micheli e il suo Governo hanno l’urgenza di servire altri territori, visto che, tra i grandi progetti previsti, non ce n’è uno che riguarda la Calabria. Per fortuna, questa regione sa fare da sé, dal momento che è riuscita a presentare progetti seri e concreti, per un ammontare di 4,5 miliardi, per le infrastrutture stradali, portuali e ferroviarie. Il nostro auspicio è che nessuno abbia intenzione di ribaltarli per penalizzarci ulteriormente».
«Ringrazio l’assessore alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, e il dipartimento Programmazione, diretto da Maurizio Nicolai, per il lavoro svolto e per l’alta qualità dei progetti presentati: sono – conclude Spirlì – una speranza in più per la Calabria e per quelle nuove generazioni che non dovranno patire le mutilazioni dettate dall’ottusità di ministri inesperti e improvvisati. Mi auguro che la nostra regione e l’Italia possano dimenticare presto De Micheli e il suo Governo».