“Non chiedo posti di potere ma un’inversione di tendenza, un atto interruttivo riguardo alla situazione della Sanità in Calabria che alla luce dei numeri segna un evidente peggioramento”. Lo ha detto il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio a margine della presentazione del Cergas-Sda, Istituto dell’Università Bocconi di Milano, sulla mobilità ospedaliera interregionale. “Chiedo soprattutto – ha proseguito Oliverio – la rinegoziazione del Piano di rientro che negli ultimi sette anni ha prodotto l’aumento del deficit, un peggioramento evidente delle prestazioni e dei livelli di assistenza e soprattutto della mobilità sanitaria verso altre regioni. Parliamo di un aumento degli esodi pari a un terzo rispetto a pochi anni fa. Se ciò è accaduto è solo a causa di scelte politiche in capo a un soggetto che sostituisce la governance ordinaria di questa regione”.
“Ho annunciato inziative eclatanti dopo una lunga e attenta riflessione. Chi mi conosce sa che sono un moderato, ma se la situazione in sanità è così grave, non posso essere spettatore passivo, non posso stare fermo. Sento il dovere di farlo perché rappresento la mia terra, i miei concittadini. Se entro il prossimo 30 novembre non arriveranno segni concreti nella direzione di una cesura netta di questo stato di cose, andrò a Palazzo Chigi per parlare al Paese di cosa sta succedendo alla mia regione. Qui non facciamo sceneggiate, discutiamo soltanto di aumentare i livelli essenziali di assistenza verso i nostri cittadini che meritano lo stesso rispetto delle altre regioni. Noi abbiamo le idee chiare: vogliamo investire nella qualità delle prestazioni e dei servizi. Non è possibile garantire neanche gli standard medi nazionali nella cura di patologie ordinarie. Non parliamo di alta specialità ma di ordinarietà. È ora di dire basta. Nei prossimi giorni convocherò l’Anci e le forze sociali per analizzare la situazione in vista di questa mia iniziativa a Roma”.
“È una scelta sofferta – ha ripetuto Oliverio – non contro un governo che ha lo stesso mio colore politico e non contro un Presidente del Consiglio che io reputo un amico, ma necessaria per interrompere questa spirale negativa che potrebbe segnare un nuovo blocco di assunzioni nel comparto sanitario e un aumento della fiscalità nei confronti dei cittadini calabresi”.