Calabria Regione. Condizione femminile in Calabria, la Stumpo illustra ricerca. Oggi all’Università della Calabria di Cosenza il secondo appuntamento del viaggio della consigliera di parità Tonia Stumpo per presentare la ricerca racchiusa in un libro che fotografa la situazione della condizione femminile in Calabria nel mondo del lavoro e nelle istituzioni.
Il progetto verrà presentato anche al Liceo Classico Pitagora di Crotone giorno, il 4 dicembre, all’Università Magna Grecia di Catanzaro, il 17 dicembre.
Così spiega nel dettaglio la ricerca la consigliere Stumpo: “l’occupazione femminile è bassa (28.60%) prevalentemente a tempo determinato (73%) fortemente concentrato nel settore pubblico (63%) con servizi diretti a favorire l’occupazione che risultano essere troppo deboli: nidi fermi al 2% tempo pieno pari al 60% ma mal distribuiti sul territorio regionale pochissime le strutture socio-assistenziali (395), ed anche queste, come se non bastasse il dato negativo di partenza, mal distribuiti sul territorio regionale. Dalla ricerca emerge, il suggerimento di abbandonare la via dei voucher e le politiche di assegnazione dei servizi agli enti locali, che creano squilibri territoriali ed inefficaci politiche per l’occupazione femminile, e nel contempo adottare un vero e proprio progetto di governo per le donne. Viene, a tal fine, elaborata una proposta di legge quadro sulle pari opportunità come tutela dei diritti, che tiene dentro: 1) la rappresentanza e la partecipazione delle donne (in politica quando nel mondo del lavoro), 2) l’istruzione e il valore della differenza (nelle scuole, nella comunicazione, diretta a favorire il linguaggio di genere), 3) il diritto alla salute (diretta a favorire l’affermazione della medicina di genere e le “case” della maternità), 4) il lavoro, la formazione, l’impresa (attraverso interventi di conciliazione e condivisione per favorire l’occupazione femminile), 5) I servizi di contrasto alla violenza (su donne e minori), 6) le fragilità sociali (dirette a contrastare ed abbattere le barriere fisiche e culturali che si frappongono tra la società e la disabilità e/o le diversità di orientamento sessuale). Nella ricerca viene inoltre indagata la presenza delle donne nelle istituzioni, dal cui dato emerge che: le donne hanno una scarsa rappresentanza come sindache essendo pari all’ 8.24% e per lo più collocate nei piccolissimo comuni Calabresi, le assessore non raggiungono il dato (del 40%) voluto dalla legge 56/2014 fermandosi infatti al 33.97% mentre le consigliere comunali si attestano al 37.84% andando al di sopra della percentuale voluta dalla legge 215/2012. Da questo ultimo dato appare maturo l’interesse e l’impegno delle donne a partecipare alla vita politica della Calabria, e questa volontà non può essere trascurata e disattesa dal legislatore calabrese, al quale viene indirizzata una proposta di legge sulla doppia preferenza di genere, per adeguare la Calabria alla legge quadro nazionale 20/2016 e alla richiesta di partecipazione femminile alla vita politica manifestata dalle donne calabresi”.
Lo studio è stato inviato a tutti i Comuni Calabresi, alle università, alle scuole superiori, ai sindacati, alle categorie d’impresa.