Alecci: “Per i prossimi anni dovremo avere l’ambizione, anche nella nostra regione, di garantire a tutti il diritto allo studio, e soprattutto a chi vive in condizione di fragilità, dal primo giorno di scuola e con i mezzi e gli strumenti adeguati.”

Dopo la mia denuncia di qualche settimana fa, finalmente la Regione Calabria ha comunicato di aver deliberato, su proposta della vicepresidente con delega al ramo Giusi Princi, lo stanziamento per il Piano per il Diritto allo Studio 2022/23. Queste risorse, che nei prossimi giorni verranno erogate ai Comuni, saranno utilizzate per l’assistenza specialistica, gli ausili per l’inserimento degli alunni disabili, i contributi sui buoni pasto, il trasporto scolastico, l’istruzione domiciliare, etc..

Come è evidente si tratta di risorse fondamentali per la qualità della vita e dell’apprendimento di tanti bambini e ragazzi calabresi e per le loro famiglie. Proprio per questo motivo non è accettabile che lo stanziamento di fondi così importanti giunga in così forte ritardo rispetto all’inizio della scuola.

 

Ma non è tutto! Anche in base a tale ritardo, mi sarei aspettato un incremento cospicuo di questi fondi per il nuovo anno scolastico. Invece la Regione si è limitata a confermare, anche per quest’anno una cifra che si attesta sui 4 milioni e mezzo di euro, in linea con la media degli stanziamenti degli ultimi anni.

Eppure, qualche anno fa questi fondi erano arrivati a 5 milioni di euro e addirittura, sotto la Presidenza Jole Santelli, per l’anno scolastico 2020/21 erano stati stanziati ben 6 milioni e mezzo di euro, cioè quasi il 50% in più rispetto allo stanziamento attuale. Tutto ciò avviene, peraltro, in un regime costante di aumento dei prezzi, per quanto riguarda i beni alimentari, gli ausili, il rifornimento dei mezzi di trasporto. A mio avviso, si poteva e si doveva fare di più per i nostri ragazzi e per quelle famiglie che si trovano ancora oggi, dopo un mese dall’inizio della scuola, a inventare ogni giorno una soluzione per poter garantire, laddove possibile, ai loro figli la frequenza a scuola e un’istruzione adeguata e dignitosa.

Non è giusto! Per questo motivo intendo portare avanti questa battaglia, insieme a tutte le altre, e monitorare costantemente la situazione. Per i prossimi anni dovremo avere l’ambizione, anche nella nostra regione, di garantire a tutti il diritto allo studio, e soprattutto a chi vive in condizione di fragilità, dal primo giorno di scuola e con i mezzi e gli strumenti adeguati.   

 

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