Ornella Muti (vero nome Francesca Rivelli) è stata ospite, sabato scorso a “Verissimo”, la nota trasmissione condotta da Silvia Toffanin e nella quale l’attrice ha dichiarato di essere molto vicina alla manifestazione di questi giorni messa in atto dagli agricoltori italiani a difesa del comparto. A precisa domanda della Toffanin: “Si sta parlando molto di te perché tu sei scesa in prima linea al fianco degli agricoltori e della loro polemica (ndr, più che polemica sarebbe più giusto definirla “rivendicazione”). Perché hai sentito questa necessità e questa voglia di esporti? La Muti ha risposto convintamente e con un bel sorriso: “Assolutamente si, perché penso che sia bello ogni tanto esporsi, perché è bello parlare, ma poi se non ti esponi non ha senso. Io da sempre ho avuto una grande attenzione per il cibo e, quindi, per l’alimentazione in genere e credo che questa sia una battaglia importante perché dobbiamo conservare e preservare la nostra terra che è quella che ci nutre e, quindi, penso che dovremmo mangiare il nostro cibo e per farlo è necessario che i nostri agricoltori abbiano il sostegno di tutti altrimenti, da soli, non ce la possono fare. Il sostegno è soprattutto necessario per i piccoli agricoltori in quanto sono proprio questi che fanno la grande differenza e dunque…io sto con loro”
Nel frattempo, gli organizzatori della protesta agricola italiana hanno annunciato che giovedì prossimo (15 febbraio 2024) è prevista una grande manifestazione al Circo Massimo di Roma dove sono attesi moltissimi agricoltori provenienti da tutto il Paese. L’obiettivo è quello di rappresentare e chiedere al Governo di salvaguardare gl’interessi dell’intero comparto agricolo, un comparto trainante per tutta l’economica nazionale che non può e non deve essere trascurato soltanto per compiacere all’unione europea.
Ricordiamo che sulla stessa lunghezza d’onda è anche la figlia di Ornella Muti, Naike Rivelli, che ha detto: “Noi veniamo ora dalla Calabria dove il cibo è tutto bio. Noi stiamo pagando oggi i nostri agricoltori per non produrre e comprare quindi all’estero, è un po eclatante quello che sta succedendo, ma di che stiamo parlando?”